In Umbria per nessun cittadino terremotato sarà disposto l’abbandono della sistemazione alberghiera in assenza della concessione di una “casetta” o meglio di una soluzione abitativa di emergenza, o dell’utilizzo del contributo per l’autonoma sistemazione, e comunque a tutti è e continuerà ad essere garantito il diritto all’assistenza. E’ quanto si legge in una nota della Protezione civile regionale dell’Umbria.
Dunque – prosegue la nota – nessuna beffa nei confronti dei cittadini terremotati. Anzi, ciò che appare evidente è che da parte di alcuni organi di informazione si utilizzino le dolorose vicende dei cittadini terremotati per una azione di informazione improntata a mero sensazionalismo, senza alcun rispetto della verità dei fatti.
Per garantire la continuità nelle forme di assistenza, dunque, non usciranno dagli alberghi i cittadini che hanno diritto alla SAE fino alla consegna delle stesse.
Per gli altri la permanenza in albergo è possibile fino al 31/01/2018 come stabilito dal Comitato Istituzionale dell’11 dicembre 2017.
Nel caso in cui, però, i lavori di riparazione dell’edificio danneggiato con danno lieve risultano iniziati entro il 31 dicembre 2017 è prevista un’ulteriore proroga e quindi la permanenza in albergo fino al 31 marzo 2018.
Tutti gli altri soggetti che dovranno a quella data lasciare l’albergo non verranno comunque abbandonati, ma potranno beneficiare del Contributo Autonoma Sistemazione fino all’agibilità della propria casa, come per altro accade già da più di un anno per gli oltre 5500 cittadini che usufruiscono di questa modalità di assistenza.
Continua quindi il sistema dell’assistenza, ma con costi congrui a carico della collettività.
Dei soggetti che devono uscire entro il 31 gennaio 2018 si segnala che di questi, n. 109 (circa 50 famiglie) sono ospitati negli alberghi di Cascia e Norcia e potranno scegliere quindi tra 2 percorsi di assistenza: il Contributo di Autonoma Sistemazione, già previsto sin dall’inizio dell’emergenza dalle ordinanze del Dipartimento nazionale di Protezione Civile o, in alternativa, la possibilità di utilizzare i containers collettivi.