Nel Question Time, il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Thomas De Luca ha interrogato la Giunta in merito all’accordo di programma tra Regione Umbria e Ministero per l’ambiente sulla qualità dell’aria nella conca ternana, a fronte dei superamenti dei limiti di concentrazione per le polveri sottili che si sono registrati a Terni e Narni.
Il consigliere De Luca illustrando l’atto ha specificato che “è stato registrato un record di sforamenti di pm10 a Maratta di Terni, dove sono già stati superati i limiti dei livelli di concentrazione con 36 sforamenti totali dall’inizio dell’anno. Anche nell’ottobre più caldo degli ultimi 40 anni sono stati superati per ben sei volte i limiti medi giornalieri di 50 µg/m3.
Dopo i livelli record di metalli pesanti con nichel (30 volte i livelli di Perugia) e cromo (130 volte i livelli di Perugia) da record questa volta l’allarme arriva dai livelli di polveri fini presenti nell’aria. È necessario chiarire – ha detto De Luca – se la Giunta regionale intenda chiedere al ministero della Transizione ecologica una riformulazione e relativa redistribuzione delle risorse previste nell’accordo di programma volta a sostenere gli studi e le seguenti iniziative: studio epidemiologico analitico sulla correlazione potenziale tra livelli di esposizione alle sorgenti emissive e gli effetti sulla salute pubblica attraverso la georeferenziazione dei dati della conca ternana; studio eziologico sui lavoratori del polo siderurgico; studio eziologico sulla fascia di età pediatrica-adolescenziale; biomonitoraggio della popolazione residente e dei lavoratori nella conca ternana a Ipa, Pcdd, Pcdf, Pcb e metalli pesanti; attività di studio e indagine sul fenomeno dell’inversione termica invernale nella conca ternana; studio per l’individuazione della sorgente di contaminazione del Pcb nella filiera alimentare nella conca ternana; censimento degli impianti di combustione a biomassa negli edifici residenziali; aggiornamento dello studio e del monitoraggio del cromo esavalente nell’aria della conca ternana; adozione di un sistema di monitoraggio permanente della qualità dell’aria con tecniche ad alta definizione spaziale allargando l’indagine dell’Università La Sapienza e Cnr anche al territorio di Narni; studio e analisi dell’impatto degli scenari tendenziali a livello climatico sulla qualità dell’aria della conca ternana; incentivazione alla sostituzione di impianti di riscaldamento a combustione con sistemi di riscaldamento a pompa di calore alimentati da energie rinnovabili negli edifici residenziali uni e bifamiliari nelle aree dove è localizzata la massima concentrazione di Pm10 attribuibili alla sorgente riscaldamento; promozione, sviluppo e partecipazione diretta degli enti locali in comunità energetiche partendo dalle aree dove è localizzata la massima concentrazione di Pm10 attribuibili alla sorgente riscaldamento ed energia; protocollo di intesa con Fs e studio tecnico per lo sviluppo di soluzioni infrastrutturali e tecnologiche volte alla riduzione delle emissioni dell’inquinamento ferroviario; incentivazione all’acquisto di impianti per la cippatura delle potature alle aziende agricole; incentivi alla riconversione delle colture a scopo non alimentare nelle aree di massima ricaduta delle polveri; adozione di sistemi di monitoraggio, controllo e repressione delle emissioni fuggitive negli impianti industriali”.
L’assessore all’ambiente Roberto Morroni ha risposto che “l’accordo di programma firmato con il Ministero assegna all’Umbria 4 milioni di euro per una o più misure di risanamento, mirate a ridurre le emissioni del traffico veicolare e dei sistemi a biomasse di riscaldamento domestico. Si prevedono inoltre studi epidemiologici e analisi oltre a campagne informative.
A parte i ritardi legati alla pandemia – ha sostenuto l’assessore Morroni – sono state attivate le misure previste. Il Ministero ha stanziato 170 milioni per tutte le Regioni, e all’Umbria ne andranno 25 per interventi volti al miglioramento della qualità dell’aria. Sono state definite 12 linee di interventi, di cui 8 finanziate dal Ministero. Le nuove azioni saranno gestite dalla Regione, dai Comuni di Terni e Narni e da Arpa Umbria. Ci saranno interventi per studi epidemiologici ma anche per la riduzione delle emissioni legate al traffico veicolare, per il sostegno alle comunità energetiche e per la sostituzione di camini e stufe a bassa efficienza. Nel 2021 un’indagine Istat ha contato oltre 400mila impianti a biomasse di cui però solo 17 censiti. Si dovrà creare un catasto degli impianti termici maggiormente popolato e più vicino alla realtà.
Sul monitoraggio permanente della qualità dell’aria, esiste una efficace rete di monitoraggio e con i nuovi finanziamenti del Ministero verranno potenziati gli studi sul particolato, per avere report più accurati e frequenti. Sugli incentivi per i sistemi a pompa di calore, con i nuovi finanziamenti del Ministero è prevista l’erogazione di fondi per la sostituzione di sistemi a bassa efficienza: a questo intervento sarà destinata una cifra importante. Rispetto alle comunità energetiche, le linee di intervento dell’accordo di programma prevedono il finanziamento di interventi a sostegno di esse nella Conca ternana”.
Il consigliere De Luca, insoddisfatto, nell’intervento di replica ha sottolineato che “nella risposta è stato saltato l’aggiornamento dell’analisi della presenza di cromo esavalente nella Conca. La proposta di una serie di centraline diffuse in tutto il territorio per il pm10 non ha trovato risposta. Solo nelle aree di Terni nord e Terni ovest si registra un superamento delle pm10 e questo smentisce la retorica negazionista che individua nei caminetti il problema e la fonte delle emissioni. Vengono sprecati oltre 7 milioni per sostituire i caminetti mentre le emissioni di nichel e cromo hanno ben altre origini”.