Non è proprio una connessione completa ma il reticolo di ciclovie che sta attraversando l’Umbria diventa ogni giorno di più interessante. Dovrà essere completato, ovviamente, e ci vorranno ancora mesi ma l’idea di risalire la graduatoria delle Regione con più ciclovie si sta realizzando.
Ora la giunta regionale, su spinta di Simona Meloni, assessore all’ambiente, ne ha progettate addirittura quattro. Il primo progetto riguarda la Ciclovia Flaminia, nel tratto tra Bevagna, Sangemini e Terni: un itinerario che scorre lungo territori ricchi di storia, testimonianze romane, borghi medievali e aree archeologiche. Un percorso che unisce identità e paesaggio e che potrà diventare una delle grandi direttrici ciclabili dell’Umbria meridionale. Si inserisce poi il nuovo percorso ciclabile del Lago di Piediluco, destinato a potenziare una delle zone naturalistiche più suggestive dell’Umbria, tra acqua, sport e biodiversità.
Il secondo intervento è il recupero dell’ex ferrovia dell’Appennino centrale (Gubbio), un’antica infrastruttura che torna a nuova vita come dorsale ciclabile e greenway.
Infine, il progetto forse più atteso: l’intervento sulla Ciclovia del Trasimeno, con il completamento delle connessioni tra i Comuni del Lago e il collegamento verso Perugia. A questo si aggiunge lo stralcio destinato alla chiusura definitiva dell’anello ciclabile, un tassello decisivo per uno dei percorsi più amati e frequentati della regione.
Quattro opere che, insieme, costruiscono un’unica grande visione. “Questi progetti – sottolinea Meloni – non raccontano solo nuove infrastrutture di mobilità dolce, ma un modo diverso di vivere e scoprire l’Umbria. Siamo una regione il cui cicloturismo è già stato premiato e riconosciuto a livello internazionale.
“La rete va costruita, ma anche custodita. Una ciclovia funziona se è sicura, pulita, ben segnalata, se offre aree di sosta, servizi dedicati, collegamenti efficaci con borghi e attrattori culturali – conclude Meloni”. Forse le dichiarazioni dell’assessore si rifanno all’incuria che ciclicamente colpisce il collegamento tra Terni e le Gole del Nera. Ma averlo messo tra le cose da fare è senz’altro un passo avanti.













