“Non sfugge ad alcuno che l’iniziativa, pur lodevole e necessaria, di procedere alla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, incontri più di una difficoltà nella sua attuazione.
Cumuli di rifiuti agli angoli delle strade, negli anditi condominiali ove gli operatori della raccolta affermano di avere difficoltà, vere o presunte, ad operare e più in generale l’evidente dato che detta raccolta stenti a decollare per una serie di fattori che esulano dalla responsabilità dei cittadini, hanno fatto dire ad un nostro associato che a breve sulla città di Terni sarebbero soffiati i “ venti di Napoli”, ovviamente riferendosi alla nota tragedia ambientale che in un recente passato ha coinvolto la città partenopea in ordine al mancato smaltimento dei rifiuti urbani.”
Lo scrive in una propria nota l’avvocato Mauro Cingolani, Presidente dell’associazione dei piccoli proprietari immobiliari.
“In ambito condominiale – aggiunge l’avvocato Cingolani – secondo l’ordinanza, i contenitori riservati ai condominii vanno collocati in una area privata di pertinenza ma facilmente accessibile per il gestore o su un’area privata ad uso pubblico o aperta al pubblico o su suolo pubblico in posto accessibile ai mezzi , senza che intralci la circolazione stradale o pedonale sui marciapiedi …”
“Posto che in molti casi l’operatore della raccolta ha affermato di non poter accedere alle aree private condominiali perché non in grado di ricevere le relative chiavi – sottolinea il presidente ASPPI – in altri casi i condomini si sono attrezzati con l’incaricare il pensionato di turno che ad orari prestabiliti provvedeva ad aprire porte e cancelli vari per permettere l’accesso, in altri casi i condomini hanno provveduto, a loro spese, ad installare dei sistemi di apertura a codice numerico.
Altre soluzioni di fatto vengono giornalmente trovate dai diretti interessati, lasciando però trasparire una situazione di evidente disagio ed improvvisazione .
Gli amministratori lamentano poi una consegna mordi e fuggi dei cassonetti, senza aver preso contezza della reale situazione dei luoghi, o della consegna di cassonetti di diversa tipologia rispetto a quella annunciata e non idonea a soddisfare le reali esigenze della comunità condominiale e, più in generale una sostanziale disinformazione circa i tempi di conferimento.
Lamentano pure l’impossibilità di relazionarsi con i competenti uffici comunali quando non esistono spazi condominiali e pertanto necessita l’occupazione di suolo pubblico, con la giustificata preoccupazione di dover rischiare poi di dover corrispondere una tassa per l’occupazione in aggiunta alla TARI.
Ed anche laddove sono stati individuati spazi negli atri d’ingresso degli immobili, questi una volta occupati sono stati notevolmente limitati nella loro area, oltre ad essere messe a repentaglio le condizioni igienico sanitarie in presenza, in particolar, di portoni chiusi .
Altri, in immobili anche di non particolare pregio, lamentano che i cassonetti impattino in maniera negativa con opere precedentemente deliberate negli androni d’ingresso.”
“Appare pertanto assolutamente necessaria una diversa organizzazione della raccolta e della qualità e quantità dei flussi informativi a favore dell’utenza – conclude l’avvocato Cingolani – affinchè con l’arrivo dell’estate non inizino a spirare anche sulla nostra città i temuti, paventati, lezzosi venti partenopei, con tutto il rispetto dovuto per la civilissima città di Napoli ove pure cultura e senso civico non difettano.”