Nel 2022 l’Umbria ha raccolto 4.985 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Risultato in calo del 12,1% rispetto al 2021, la flessione è di gran lunga maggiore rispetto a quella nazionale (-6,2%) e a quella dell’area di riferimento (-6,3%), all’interno della quale la regione registra la contrazione peggiore rispetto a tutte quelle del Centro Italia. Tuttavia, il risultato non impatta sulla classifica nazionale per volumi complessivi di RAEE avviati a riciclo e l’Umbria si conferma al diciassettesimo posto. È quanto emerge dal Rapporto regionale sui rifiuti tecnologici realizzato dal Centro di Coordinamento RAEE, l’organismo che sintetizza i risultati ufficiali conseguiti da tutti i Sistemi Collettivi che si occupano del ritiro nei centri di raccolta e i luoghi di raggruppamento organizzati dalla distribuzione e della gestione dei rifiuti tecnologici in Italia. La raccolta pro capite evidenzia una flessione del 10,8% e si attesta a 5,8 kg per abitante, valore distante dalla media dell’area di appartenenza (6,21 kg/ab) e da quella nazionale (6,12 kg/ab). Anche in questo caso la contrazione risulta essere la più elevata di tutte le regioni dell’Italia Centrale e fa scivolare l’Umbria in dodicesima posizione nella graduatoria nazionale per dato pro capite. La riduzione dei volumi coinvolge tutti i raggruppamenti nei quali vengono suddivisi e raccolti i rifiuti tecnologici e si evidenzia in entrambe le province umbre con cali a doppia cifra: Perugia perde il 10,5%, Terni il 17,2%. In controtendenza rispetto all’andamento nazionale (-9,9%) la raccolta di sorgenti luminose (R5) che cresce dello 0,4% rispetto al 2021 per un totale di 25 tonnellate. In questo caso il risultato è dissimile a livello provinciale: Perugia fa il +3,5%, Terni il -9,6%. La raccolta di freddo e clima (R1) perde il 5,9% e scende a 1.326 tonnellate, i minori quantitativi di RAEE sono da imputare essenzialmente al calo della provincia di Terni (-10,3%) mentre Perugia perde il 4,4%. Da sottolineare che la flessione regionale è maggiore di quella nazionale (-0,7%). Cala a 1.204 tonnellate (-6,5%) la raccolta di elettronica di consumo e piccoli elettrodomestici (R4) , a influire maggiormente il calo di Terni (-12,7%) seguito da quello di Perugia (-4,2%). Come esito di questi risultati, la raccolta pro capite della provincia di Perugia scende a 6,05 kg/ab (-9,7%), valore che torna a essere al di sotto della media dell’area (6,21 kg/ab) e di quella nazionale (6,12 kg/ab). Ancora più in basso il dato di Terni con 5,08 kg/ab, in calo del 15,1% rispetto al 2021. “I dati dell’Umbria sono poco confortanti – commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE – la regione scende non solo sotto la media pro capite nazionale, ma anche sotto quella dell’area di riferimento. È necessario comprendere dove finiscano i RAEE che si generano e quale economia sommersa vadano ad alimentare. Contemporaneamente bisogna capire quali sforzi debbano fare i soggetti chiamati dalla normativa a effettuare la raccolta perché questa non sia dispersa. Per far crescere i dati e i comportamenti corretti, sarebbe auspicabile una regia regionale”.