Di questi Referendum in programma l’8 il 9 giugno se ne parla pochissimo, quasi niente tanto che sono molti coloro che non sanno nemmeno che ci siano.
“Tocca allora a noi parlarne”, ha detto il segretario della Cgil a margine di una manifestazione organizzata dal sindacato a Marmore.
Cinque sì, quelli che propone la Cgil: “sì per dire basta alla precarietà, sì vuol dire basta morire sul lavoro, sì vuol dire basta licenziamenti ingiusti, sì vuol dire tutelare tutti i lavoratori, anche quelli delle piccole imprese, sì vuol dire diritto alla cittadinanza per chi lavori e paga le tasse qui”.
“C’è chi sta pensando – ha aggiunto Landini – a un comitato del silenzio piuttosto che a un comitato per il no, il referendum è quello strumento che permette ai singoli cittadini di cambiare loro la loro condizione cancellando quelle leggi balorde e ingiuste che in questi anni sono state fatte e che hanno reso più povero e precario il lavoro , adesso c’è la possibilità di cambiare, basta andare a votare, ci può essere una vera rivolta andando a votare”.
Landini ha poi detto che troverebbe “molto grave se qualcuno (della maggioranza di governo, ndr) invitasse a non andare a votare o ad andare al mare”.
Ricordando la figura di Papa Francesco il segretario della Cgil ha detto che “ci ha invitato a mettere al centro il valore del lavoro e il valore della persona, di dare voce a chi non ne ha, di fare rumore. Dovete fare il sindacato e battervi contro le ingiustizie. Il Papa inoltre è stato capace di parlare con tutti , anche con chi non era credente e in più è stata la voce che in questi anni ha messo al centro la pace”.