Una proposta d’atto amministrativo della Giunta umbra per individuare gli organismi regionali considerati indispensabili e distinguerli da quelli ritenuti non indispensabili, operanti a livello tecnico-amministrativo e consultivo nell’ordinamento dell’ente. E’ quella approvata – all’unanimità – dall’Assemblea legislativa di Palazzo Cesaroni nel corso della seduta di ieri ed illustrata, in aula, dal Presidente della Prima Commissione consiliare Andrea Smacchi, del Pd.
“L’esecutivo regionale – ha spiegato Smacchi – ha effettuato un censimento per individuare i comitati, le commissioni, i consigli e ogni altro organo collegiale istituiti con leggi regionali o con atti amministrativi dell’Assemblea legislativa da identificare come indispensabili o non indispensabili. L’atto in esame, quindi, ha una natura meramente tecnica, non entra nel merito delle funzioni svolte dai singoli organismi, prendendo semplicemente atto dei dettami delle leggi o delle deliberazioni dell’Assemblea. In particolare, in sede di Commissione, è stato rilevato che la Conferenza dei capi degli istituti, organismo considerato non più indispensabile, non è stata più rinnovata dal 1992, pur nella vigenza della rispettiva legge istitutiva”.
Il documento, come detto, ha ricevuto l’approvazione unanime dell’assemblea umbra. Il consigliere di minoranza Claudio Ricci (che del centrodestra ne è anche portavoce), lo ha ritenuto “un atto puramente tecnico, comunque importante per lo sviluppo del prossimo esame del piano triennale della semplificazione”. Ricci ha detto di augurarsi che “quando lo stesso piano sarà operativo, si possa entrare anche nel merito degli organismi collegiali ritenuti indispensabili e quindi assolutamente necessari perché comunque, anche se sono strutture che non determinano costi diretti, vi sono costi indiretti di struttura interna e anche di tempo”.