Nella notte tra l’8 e il 9 febbraio 1849 quando l’Assemblea Costituente, tra cui i ternani Ottavio Coletti e Rinaldo Giannelli, deliberò “Il Papato decaduto di fatto e di diritto dal potere temporale” nacque la Repubblica Romana. E quest’anno ricorre il 170° anniversario, che verràcommemorato a Terni, dove passò, proprio l’8 luglio 1849, Giuseppe Garibaldi uscito da Roma ormai idifendibile e diretto a Venezia che ancora resisteva agli Austriaci. Fu accolto come un liberatore da Popolo e Municipalità, salita a San Valentino con le insegne comunali e la banda cittadina. Lo ricorda una lapide posta sopra la porta dell’ex monastero.
Qui Giuseppe Garibaldi, ospite di casa Faustini, ricevette il dispaccio di Pompeo di Campello, spiega il professor Sergio Bellezza, col quale lo si assumeva al servizio della Repubblica, ingiungendogli allo stesso tempo di spostare gli uomini da Foligno a Rieti “luogo più idoneo per ricever da Roma il vestiario e l’armamento”.La Repubblica romana fu “il bagliore più luminoso”di quella “Primavera dei Popoli” che infiammò l’Europa intera nel biennio ‘48/49.Nella sua breve esistenza ebbe la capacità di legiferare e affermare nel concreto “la libertà, anzi le libertà, tutte le libertà”, promosse riforme impensabili a quel tempo, prima fra tutte l’abolizione della pena di morte, avviò quel percorso politico, conclude Sergio Bellezza, che avrebbe portato prima all’Unità e poi all’Italia repubblicana, figlia della Resistenza e fondata su una Costituzione che ricalca quella elaborata dalla Costituente romana.
Nutrita e qualificata la presenza di umbri e ternani.
Una ricorrenza, quindi, quella dell’8 luglio che non poteva passare inosservata da parte dell’Associazione Garibaldina Pietro Faustini, della locale sezione dell’AMI, del centro Studi storici di Terni, che si ritroveranno alle 18.30 di lunedì a San Valentino, in quella borgata che, nel centenario della nascita dell’Eroe, “per volontà di Popolo”si volle intitolare Borgo Garibaldi. Dopo gli interventi dei promotori dell’iniziativa sarà deposta una corona e a conclusione, con la collaborazione del circolo filatelico Rodolfo Borzacchini, si terrà la consegna di una cartolina rievocativa con relativo timbro ricordo.