Con 11 voti favorevoli ed otto contrari l’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato la mozione della maggioranza che chiedeva alla presidente della Regione Catiuscia Marini di recedere dalle dimissioni presentate in seguito all’indagine sui concorsi all’ospedale di Perugia.
Ora spetta alla Marini, che ha preso la parola in aula, decidere se confermare o meno le dimissioni.
“Deciderò in tempi brevi – ha detto – e nel rispetto dell’articolo 64 dello Statuto della Regione. Ho agito sempre – ha sottolineato Marini – con onestà, in buona fede e nel rispetto della legge. So che ho fatto errori politici e umani ma ho sempre rispettato la legge. Non lascio macerie – ha detto in uno dei passaggi del suo lungo intervento – né in materia di bilancio né sul sistema sanitario”.
Durante la mattina si sono succeduti gli interventi politici.
Silvano Rometti (Ser) ha evidenziato che “la valutazione sulle ultime due Legislature non deve basarsi sulle voci negative che dipingono questa Regione in modo non veritiero. Chi arriverà dopo di noi troverà un Ente sano e ben amministrato. Se oggi chiudiamo la Legislatura, alcune misure resteranno in sospeso, anche quelli sulla riforma della sanità e le decisioni sui fondi comunitari. Il clima intorno a noi non consente di arrivare alla scadenza naturale me c’è modo e modo di arrivare al voto anticipato, entro la fine del 2019. Sono convinto che le dimissioni della presidente siano state frettolose, vedendo anche quello che succede in altre zone d’Italia”.
Giacomo Leonelli (PD) “non voterò il respingimento delle dimissioni della Presidente in mancanza di un fatto nuovo e conclamato oggi in Aula che renda politicamente non procrastinabile la chiusura della legislatura. Prima viene l’autorevolezza delle istituzioni, che è connessa alla forza dell’istituzione stessa. Se chi la rappresenta ha la sensazione di essere nella situazione di non poter esercitare la propria funzione con autorevolezza fa bene a fare un passo indietro come ha fatto la presidente Marini. Lascia invece perplessi l’investitura di Aula e maggioranza di questa situazione. Anche perché le dimissioni non possono intendersi di natura strettamente politica. Per il Pd prima di tutto è necessaria una riconnessione emotiva con gli elettori e militanti che sono sconcertati da questa situazione, ma nessuno parla di giustizia a orologeria”.
Marco Squarta (FdI) “è ora di mettere fine alla legislatura ed andare al voto. Non ci sono più le condizioni per andare avanti perché non esiste una maggioranza forte e credibile per affrontare i numerosi temi irrisolti da tempo e presenti sul tavolo. Il nostro è un giudizio negativo sul lavoro svolto dalla Giunta, basta guardare i dati riferiti al Pil rispetto all’occupazione e alla crescita. Servono scelte spartiacque tra passato e futuro, serve un governo regionale forte e credibile”.
Claudio Ricci (Misto-RP-IC) “Di fatto ciò che è avvenuto rende conclusa la legislatura con esiti negativi soprattutto verificatisi nella sanità, che impegna il 58,5% del totale ed è su questo che si viene a percepire un valore negativo, che bisognerà ricostruire nei prossimi anni con credibilità, scegliendo sempre il merito ed il meglio, soprattutto in ambito sanitario. La missione sanità, con i suoi esiti negativi, non può che portarci alla fine della legislatura e alla conferma delle dimissioni della presidente della Giunta”.
Attilio Solinas (Misto Articolo 1) “Riconosco il lavoro fatto in questi anni e confermo la fiducia nella presidente Marini. La presidente si è dimessa per motivi etici, unica tra i governatori italiani (di centrodestra e centrosinistra) che avevano e hanno imputazioni ben più pesanti dei suoi. Dobbiamo dare atto alla presidente della coerenza e del senso etico dimostrato difendendo l’integrità delle istituzioni. Forse la presidente ha ceduto alle pressioni mediatiche di quei giorni. La presidente ha lasciato aperto uno spiraglio non dichiarando irrevocabili le sue dimissioni, come invece hanno voluto fare altri, delegittimando la presidente della Giunta, che è stata costretta a dimettersi dal suo partito in un momento di debolezza politica. Voterò a favore del respingimento delle dimissioni, politiche, della presidente, attaccata da fuoco amico. Lo sciacallaggio politico non l’ha fatto la minoranza, che ha taciuto”.
Valerio Mancini (Lega) “Noi accettiamo le dimissioni della Presidente della Giunta. La Marini si è dimessa per una guerra interna al Pd. Una guerra che però pagano i cittadini umbri, che non se lo meritano. E la pagano in ambito sanitario, di lavoro, di infrastrutture, di opportunità. Quello che è emerso non riguarda solo la presidente Marini ma un’intera classe politica e sanitaria che ha gestito la sanità umbra. E questa è una responsabilità del Pd. Sarà la magistratura a stabilire le colpe giudiziarie. Ma dal punto di vista politico la Marini ha firmato le dimissioni da sé. E domani non finisce il mondo. Gli umbri andranno avanti. Serve cambiare, al di là delle dimissioni della Presidente Marini. Serve rinnovare un po’ l’aria”.
Andrea Liberati (M5S): “Oggi si conclude una cavalcata durata 49 anni, fatta di esperienze, di persone, di produzione legislativa ed amministrativa, di atti di maggioranza e opposizioni. Serve introdurre un’analisi politica, culturale e sociale sui motivi per i quali gli umbri hanno sempre confermato il consenso alla stessa linea politica, ideologica e culturale. Questo duraturo potere è stato possibile anche grazie a vastissime complicità e coperture da parte di un vasto sistema che gli stessi magistrati hanno ritenuto di abbattere. Il sottoscritto, per avere alzato la testa in questi quattro anni, si è beccato una valanga di querele, richieste di risarcimento danni per 4milioni di euro, ma assicuro che ho la forza morale per resistere a questo e molto altro. Oggi, in questo disorientamento generale va portata avanti con onestà intellettuale un’analisi più ampia affinché certe situazioni non accadano mai più, al di là della contingenza giudiziaria e di quello che sarà l’esito delle indagini, al di là della piazza mediatica o popolare. Il fronte va allargato anche a altre istituzioni, tra le quali l’Università chiamata ad una presa di coscienza seria da parte dei candidati al rettorato che finora non c’è stata”.
Sergio De Vincenzi (misto-Umbrianext): “Finalmente siamo a dibattere delle dimissioni della presidente, lo stillicidio sembra volgere al termine. É evidente il dissenso dell’opinione pubblica sui fatti emersi, di fatto viene chiesto un cambio di passo, oltre all’assunzione di responsabilità. Allungare i tempi fino a oggi non ha fatto bene a questa comunità. Io stesso provo disagio a vivere questa situazione. Occorre riorganizzare tutta la macchina regionale. Il consigliere Solinas ha detto che in questi giorni la minoranza non ha detto nulla, ma la minoranza ha tenuto un profilo basso per rispetto dell’istituzione, delle persone che vi lavorano con serietà e dei cittadini. Questa pagina va voltata, bisogna riprendere una politica dal basso, dove ognuno diventi protagonista nella propria comunità”.
Emanuele Fiorini (Misto-Fiorini per l’Umbria): “È arrivato il momento di dire basta e di tornare al voto per dare al popolo la possibilità di scelta. L’alternanza nella gestione della cosa pubblica fa bene alla democrazia. La politica ha bisogno di un serio percorso di moralizzazione. Il vostro progetto politico è giunto al capolinea. Fatevene una ragione e lasciate queste poltrone. Ora tocca a noi ricostruire la cosa pubblica, per recuperare la credibilità perduta. È giusto che la politica torni ad essere la voce del popolo”.
Carla Casciari (Pd): “Non accetto lezioni di mascherata moralità da altre forze politiche che in altri contesti sono coinvolti in ben altre vicende di malgoverno. Ora più che mai serve agire con determinazione, con un cambiamento culturale e generazionale. Bisogna aprire il partito e il centrosinistra, come abbiamo fatto nei molti Comuni che andranno al voto, con candidati civici che cercano di riconnettersi al mondo della sinistra. Dobbiamo riaffermare con orgoglio un’idea di sinistra che ad oggi si trova in difficoltà. L’Umbria non ha bisogno di essere liberata e nemmeno del chiasso mediatico che diventa un’arma elettorale”.
Fabio Paparelli (Pd): “Siamo chiamati a dare risposta ai bisogni degli umbri. Abbiamo la responsabilità di dare risposte ad una comunità che deve affrontare problemi complessi, a cui la politica deve poter fornire una indicazione chiara sul futuro. Oggi in gioco non c’è solo la nostra credibilità ma quella delle istituzioni che rappresentiamo. Non è il tempo dei lunghi coltelli o dei veleni che gettano discredito sulla classe politica. Servono rigore e fermezza, senza giudizi sommari o liquidatori. La presidente si è assunta un fardello superiore a quello che gli spettava. A lei va riconosciuto il rigore e la dirittura morale. Non possiamo cedere alla tentazione delle scorciatoie. Dobbiamo interrogarci sugli errori, sull’adeguatezza del livello del controlli. Esiste un motivo tutto politico per cui credo che si debba chiudere una fase della storia della sinistra umbra. La partita è tra due visioni di società, una delle quali è la paura e una visione feudale. A chi pensa che la Lega sia la risposta ai mali umbri dico di guardare a quello che viene fatto dai quei rappresentanti. Basta guardare a come vengono governate Terni e Montefalco, Spoleto. Queste forze politiche non hanno capacità di gestione e di governo. Per tutti questi motivi respingo le dimissioni della presidente Marini”.
Maria Grazia Carbonari (M5S): “É ora di uscire da questo palazzo, riascoltare quello che dicono i cittadini. Spero che questa sia la giornata conclusiva di questa legislatura”.
Roberto Morroni (FI): “Oggi l’Assemblea è chiamata a un compito straordinario, un fatto eccezionale inedito nella storia politica regionale. La vicenda esplosa in queste settimane impone riflessioni sul piano squisitamente politico. L’ampio perimetro e i ruoli di primaria responsabilità dei soggetti al centro dell’indagine, il carattere sistematico dei condizionamenti evidenziati sono elementi che reclamano una netta, severa e inappellabile condanna sul piano politico. Il profilo è quello di un esercizio disinvolto e spregiudicato del potere, focalizzato sul bisogno di autoperpetuarsi. Un potere che sa essere arrogante, ma che si dimostra non in grado di fare i conti con i chiari segnali di stanchezza e logoramento di un’esperienza politica che dopo quasi 50 anni dimostra di avere ormai esaurito la propria capacità di rappresentare adeguatamente le istanze e le aspettative della comunità umbra. L’Umbria ha bisogno di alternanza ed oggi attende un segnale immediato che consenta di riannodare quel legame di fiducia tra cittadini e palazzo. Il ricorso alle elezioni anticipate rappresenta un passaggio di certo traumatico, ma necessario ed ineludibile per ridare autorevolezza e piana credibilità agli organi di governo della Regione”.
Eros Brega (misto-Liberi e forti): “Respingere le dimissioni della presidente Marini che nei prossimi giorni saprà valorizzare questo segnale che arriva dall’Assemblea. Abbiamo sbagliato tutti. Nessuno può sfilarsi e dirsi immune dalle responsabilità politiche se oggi ci troviamo in questa situazione. Dobbiamo riconoscere i nostri errori e lavorare per fare una riflessione che ci consenta di lasciare al futuro qualcosa di migliore. Non si può andare oltre qualche mese, ma usiamoli per fare una profonda riflessione politica, senza trovare capri espiatori. Dobbiamo fare una riflessione da consegnare a chi verrà dopo di noi per evitare che si facciano gli stessi errori politici e consegnargli un’armonia diversa. L’alternanza di governo, che auguro, è positiva per le comunità”.
Gianfranco Chiacchieroni (Pd): “Se i fatti al centro delle indagini venissero confermati ci sarebbe una grave compromissione della fiducia dei cittadini verso le istituzioni. Sul piano penale la responsabilità è personale, ferme restando le responsabilità politiche. I processi comunque li fanno i giudici ed occorre dunque separare queste responsabilità da quelle penali. Dobbiamo affrontare questa difficile fase in maniera sempre di più concertata con le altre componenti consiliari. Dopo il voto favorevole che il gruppo del Pd auspico darà alla mozione per il ritiro delle dimissioni, la prospettiva è la fine anticipata della legislatura. Grazie alla presidente Marini per tutto ciò che è stato fatto per la nostra comunità e per l’Umbria”.