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“Per me è stata una quarta figlia perché aveva più o meno l’età dei figli miei, una persona eccezionale, per l’archeologia è stata una grande perdita, ha lasciato pubblicazioni fondamentali per la storia di Terni”.
Si esprime così Laura Bonomi,già sovrintendente ai beni archeologici dell’Umbria sull’archeologa Claudia Giontella, scomparsa prematuramente estattamente 6 anni.
“Se dovessi collegare la figura della Giontella a una scoperta archeologica la collegherei agli scavi di Maratta Bassa, Claudia ci teneva molto, è un punto fondamentale per la storia del popolamento del territorio ternano in età pre romana, l’area l’aveva individuata lei.”
La Giontella è stata ricordata ieri con una iniziativa molto partecipata che si è svolta presso il Museo Archeologico di Terni.
Docente di Civiltà dell’Italia Preromana presso l’Università di Macerata, esperta di Etruscologia ed Antichità Italiche, autrice di ricerche e pubblicazioni, Claudia Giontella ha partecipato con funzioni direttive alle più importanti campagne di scavo umbre, tra cui Campo della Fiera a Orvieto, Santuario di Monte Torre Maggiore e insediamento di Maratta a Terni. A Terni è stata anche protagonista delle indagini delle Necropoli dell’Ex Poligrafico Alterocca e di San Pietro in Campo, ha curato l’allestimento del museo archeologico della città e quello del Centro Visita e Documentazione “U.Ciotti” dell’area archeologica di Carsulae.
“Il museo archeologico è nato grazie alla caparbietà e alla volontà di Claudia Giontella – spiega Stefano Notari responsabile dei servizi turistici e culturali delle cooperative ACTL e ALIS – è lei l’artefice e noi abbiamo avuto fin dal primo giorno il sogno che questa museo fosse intitolato a lei ma non è stato possibile per motivi regolamentari. Non ci siamo fermati, abbiamo pensato almeno di dedicarle una stanza, purtroppo non ci siamo riusciti lo stesso per le vicissitudini che hanno interessato il Comune di Terni. Allora l’abbiamo voluta ricordarla con l’iniziativa di oggi.”
“Lei – aggiunge Notari – veniva sempre volentieri qui e a Carsulae perché voleva dare un imput culturale alla città. Era una persona umile e i ricordi più belli sono legati alle escursioni insieme, una persona eccezionale.”