Questa mattina , i militari della 1^ Sezione Operativa Roma del Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, supportati dai Comandi Provinciali di Roma, Napoli, Rieti, dall’8° Reggimento Lazio e, per l’estensione internazionale da Europol, a conclusione di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale della capitale nei confronti di 12 persone di nazionalità pakistana, tutti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere transnazionale finalizzata alla falsificazione e distribuzione in Italia e all’estero di banconote false da 100 euro.
L’operazione è stata eseguita nell’ambito di una joint action day coordinata da Europol, pianificata in collaborazione con la Brigada de Investigacion del Banco di Espana (B.I.B.E), con i Mossos di Esquadra di Barcellona e la polizia greca, per l’arresto di tre pakistani colpiti da relativi mandati di arresto europei, localizzati a Barcellona e Atene. Nel medesimo contesto, a conclusione delle indagini parallelamente sviluppate nel corso della cooperazione internazionale di polizia attivata dai Carabinieri, la B.I.B.E. e i Mossos di Esquadra hanno proceduto anche all’arresto di 6 pakistani (due dei quali contestualmente colpiti anche dai predetti MAE), organici alla cellula di Barcellona, interna alla medesima organizzazione criminale, dedita allo smercio locale delle banconote false prodotte dai connazionali operanti in Italia, per la quale è stata già promossa ad Eurojust una specifica attività di cooperazione giudiziaria verso le Autorità spagnole.
Le indagini, avviate nel mese di novembre 2022 a seguito di reiterati episodi di smercio presso centri commerciali della capitale, accertati dai comandi dell’Arma Territoriale, hanno consentito l’individuazione di un gruppo di pakistani autori di decine di acquisti di beni di modesto valore, pagati con banconote false da 100 euro, inserite direttamente nella casse automatiche, riuscendo a capitalizzare cospicue somme di denaro ricevuto in resto. Gli accertamenti tecnici eseguiti dalla Banca Centrale Europea, dal National Analysis Centre della Banca d’Italia e dalla Sezione di Grafica del Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Roma, avevano consentito di rilevare che la particolarissima contraffazione originava da un’innovativa tecnica di produzione “artigianale”, perfezionata proprio per il superamento dei più avanzati dispositivi di controllo elettronico utilizzati dai così detti gestori del contante. Le innovative caratterizzazioni tecniche avevano recentemente indotto la BCE a dichiarare che la specifica classe di contraffazione è attualmente ritenuta la più insidiosa nella zona euro. Le indagini hanno consentito di delineare la complessa organizzazione criminale strutturata su tre “cellule” operative:
- la prima, dedita alla produzione, realizzata in una stamperia clandestina allestita all’interno di un appartamento localizzato nel centro di Napoli e recentemente trasferita a Rieti;
- la seconda, tra Roma e Rieti, costituita da distributori/smerciatori che operavano in Italia (Bologna, Brescia, Cremona, Cosenza, Firenze, Foggia, Lecce, Milano, Novara, Pistoia, Reggio Emilia, Verona, Vicenza,) e all’estero (Parigi, Nizza, Marsiglia, Atene e Madrid);
- la terza, attivata a Barcellona, a partire dallo scorso mese di settembre, da pakistani precedentemente attivi ad Atene, trasferitisi proprio allo scopo di permeare nuovi mercati europei.
- Il coinvolgimento operativo dell’Ufficio Antifrode dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha consentito il censimento e il successivo monitoraggio di spedizioni di materiali tecnici acquistati dall’organizzazione direttamente da ditte specializzate cinesi, funzionali al complesso ciclo produttivo che iniziava con la stampa della carta.
- Nel corso delle indagini sono state ricostruite oltre 50 attività di smercio perfezionate in Italia e sono stati già sottoposti ad arresto in flagranza 4 corrieri, controllati presso l’aeroporto di Roma Fiumicino (in procinto di imbarcarsi su voli diretti ad Atene e Marsiglia) ovvero presso gli aeroporti di Atene e Barcellona (contestualmente all’arrivo di voli provenienti da Napoli Capodichino e Roma Fiumicino). In tale contesto sono state sequestrate complessivamente circa 500 banconote false, per un valore complessivo di 50 mila euro, tutte appartenenti all’insidiosissima classe di contraffazione. Attualmente risulta che l’organizzazione ha prodotto circa 10.000 banconote false per un valore nominale di circa un milione di euro, diffuse principalmente in Italia (4.208), Grecia (3068), Spagna (545) e Francia (200).