Il senatore della Lega Nord, Paolo Arrigoni , è uno dei membri della Commissione parlamentare di inchiesta sugli Ecoreati. Anche lui era presente , il 24 febbraio scorso, alle audizioni che la Commissioni tenne a Terni, in cui furono sentiti il sindaco di Terni, Di Girolamo, il Prefetto Pagliuca, il questore, Belfiore e i vertici della procura (Raffaele Iannella, Elisabetta Massini, Cesare Martellino). Ne parliamo ampiamente in altra parte del giornale.
Secondo il senatore Arrigoni esistono “gravi responsabilità nella gestione del percolato della discarica La Valle della Thyssen Krupp a Terni”; il senatore , poi, mette sotto la lente di ingrandimento gli “appalti milionari legati a Gest e Gesenu” e poi ancora, “la gestione opaca delle discariche e del ciclo di raccolta differenziata, meccanismi finanziari sotto la lente del Nucleo di Polizia Tributaria”. ” Tutto quello che sta emergendo dai verbali pubblici delle audizioni della Commissione Bicamerale d’Inchiesta sugli Ecoreati – aggiunge il senatore della Lega – conferma che la richiesta da me avanzata di aprire un fascicolo d’inchiesta sull’Umbria era assolutamente fondata.”
“Le realtà che stanno venendo a galla rispecchiano quanto denunciato da mesi dalla Lega Nord in relazione al Sistema rifiuti umbro. Un sistema con molte opacità – denuncia il sen. Arrigoni – causa di un territorio disastrato per varie responsabilità e per carenza di contrasto agli illeciti. Una situazione drammatica da una parte e dai gravi risvolti politico-istituzionali dall’altra: e questa è solo la punta dell’iceberg di quanto raccolto dalla Commissione Bicamerale in Umbria. Per tale motivo, ho chiesto e ottenuto che l’esito della “missione” fosse formalizzato in un rapporto finale che sarà predisposto a breve dalla Commissione.”
Arrigoni annuncia , per la prossima settimana, insieme al suo collega umbro, Stefano Candiani, una conferenza stampa , a Roma, “per presentare un quadro complessivo della situazione anche alla luce dei drammatici sviluppi di questi giorni come il sequestro dei Carabinieri del Noe dell’ex bacino minerario dell’Enel in Valnestore e due pozzi, uno a Tavernelle e uno nella centrale di Pietrafitta.”