Il costituzionalista, ex parlamentare, professor Stefano Ceccanti, ha partecipato venerdì sera, ad una iniziativa dell’associazione LIBERTA’ EGUALE Umbria, che si è tenuta nella sala conferenza dell’Hotel Valentino, a Terni.
Si è discusso di Riforme Costituzionali , quelle che dovrebbero consentire all’Italia di uscire da una transizione , infinita.
“Molto dipenderà dal voto alla Camera, che è scontato e dal voto dei cittadini che saranno chiamati, a fine ottobre, a dire se vogliono superare questo sistema e dare a una sola Camera la fiducia al governo e se vogliono contribuire a ridurre lo scontro fra Stato e regioni , con le regioni rappresentate al Senato”.
Secondo il professor Ceccanti si tratterebbe di “due miglioramenti molto importanti che ci consentiranno di avere un paese molto più governabile e con responsabilità più chiare”.
Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri comunali, Faliero Chiappini e Fabio Narciso; il Presidente del consiglio comunale, Giuseppe Mascio; il capogruppo in regione del Partito Democratico, Gianfranco Chiacchieroni; il segretario provinciale del PD, Jonathan Monti e il direttore di Libertà Eguale, Marco Martorelli. All’ex Presidente del consiglio comunale, Giorgio Finocchio, il compito di introdurre gli ospiti.
La Riforma supererebbe il bicameralismo perfetto: “non c’è mai una bacchetta magica che risolve tutti i problemi – afferma il professor Ceccanti – però facciamo un passo avanti decisivo perché il rischio di un parlamento che non riesce, ad inizio legislatura, a dare vita a un governo, come l’ultima volta, non ci sarà più”.
Secondo Ceccanti dalla riforma non arriva alcun pericolo per la democrazia:” anche per l’elezione del Presidente della Repubblica, della Corte Costituzionale e del CSM, ci vorrà un accordo con altre forze dell’opposizione; è una critica che sbaglia proprio i numeri”.
Quanto alla sproporzione tra i voti ottenuti dalla lista e la rappresentanza parlamentare, Ceccanti respinge le critiche:”non mischiamo le mele con le pere; chi vince al primo turno dovrà avere il 40% dei consensi e avrà il 54% ; al secondo turno, comunque, chi vince avrà preso più del 50% dei voti per avere il 54% di rappresentanza parlamentare.”