“A Terni si sta consumando l’ennesimo dramma industriale e occupazionale italiano. Esprimo preoccupazione per la situazione di Treofan, storica azienda ternana, ceduta nel 2018 dalla galassia De Benedetti al gruppo indiano Jindal con altri siti industriali in Italia e dallo scorso novembre in liquidazione, nonostante un portafoglio ordini di primari committenti nazionali e internazionali, ma che la proprietà ha da tempo dirottato verso altri suoi siti del gruppo in Italia e in Europa.”
Così in una nota Antonio Maria Rinaldi, europarlamentare della Lega, al termine dell’incontro odierno tra sindacati, MiSE ed istituzioni locali.
“I sindacati denunciano, nell’incontro con il MiSE, che Treofan è vittima di comportamenti discutibili da parte di Jindal che con una mano ottiene finanziamenti pubblici – solo in Italia per un totale di 12,7 milioni di euro – e in Europa, con l’altra mette in liquidazione Treofan Italy spostando tutta la produzione lasciando a casa 150 lavoratori ternani. I sindacati hanno inoltre dichiarato l’illegittimità della procedura di liquidazione. Il Governo intervenga entro il 6 febbraio, termine ultimo della procedura di liquidazione, verificando immediatamente la regolarità nell’erogazione dei cospicui fondi pubblici percepiti dalla società indiana per il sito di Brindisi – prosegue l’europarlamentare – e ponendo in atto iniziative per il mantenimento in vita dell’azienda ternana e della sua continuità produttiva, altrimenti si rischia oltre al danno anche la beffa. Servono risposte certe, nell’interesse dei lavoratori italiani.
È finito il tempo di venire in Italia a fare shopping di aziende modello a buon mercato per poi smembrarle, delocalizzare le produzioni, conclude Rinaldi, per poi lasciare i lavoratori per strada, il tutto beneficiando anche di soldi pubblici”.