É stato siglato il rinnovo del Contratto integrativo aziendale nel Gruppo Unicalce SpA, gruppo leader nella produzione di calce in Italia, che conta 3 stabilimenti nella provincia di Terni. L’intesa raggiunta arriva dopo un lungo periodo di confronto tra sindacato e parte datoriale, confronto che già a fine 2021 aveva portato ad un adeguamento migliorativo della parte normativa e avrà vigenza per il triennio 2023-2025. L’accordo appena firmato tra Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil regionali e il Gruppo Unicalce SpA, vede il raggiungimento di obiettivi importanti in termini di incentivi economici e nella volontà di rinvigorire l’attenzione sul tema della salute e della sicurezza sul lavoro. Si prevede infatti un premio di risultato di 800€ al raggiungimento degli incrementi previsti in efficienza, redditività e qualità, nel triennio precedente, una quota welfare fissa pari a 250€, un aumento di 16 ore di permessi annui per le visite mediche e soprattutto un nuovo indice di utilizzo degli impianti che conteggi i near-miss o mancati infortuni e le segnalazioni di pericolo, così da elevare gli standard di sicurezza e incentivare una politica di prevenzione. Viene inoltre potenziata la partecipazione dei lavoratori sia nel coinvolgimento informato sull’andamento dell’azienda sia nella formazione professionale, che tra impiegati e operai, riguarderà 120 unità. “É un risultato importante che arriva dopo una complessa trattativa – dichiara il segretario Fillea Cgil Umbria, Cristiano Costanzi – un risultato il cui merito va condiviso con i nostri RLS e RSU, Andrea Proietti, Carlo Bracchi e Michel Carlini, che quotidianamente si mettono a disposizione di tutti, iscritti o non iscritti alla Fillea, per migliorare le condizioni e la qualità del luogo di lavoro. Va inoltre sottolineato – prosegue Costanzi – che dall’altra parte del tavolo della trattativa abbiamo trovato un interlocutore animato da una rinnovata sensibilità verso i lavoratori e coadiuvato da una rappresentanza datoriale, Federbeton (già Federmaco), tesa alla costruzione di soluzioni condivise. La strada intrapresa ci pare quindi essere quella giusta, a beneficio dei lavoratori”.