La Procura della Repubblica di Perugia ha richiesto il rinvio a giudizio per un medico e per sua moglie con l’accusa di “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici” nonché “errore determinato dall’altrui inganno”. La prima udienza del processo si terrà nel mese di marzo 2023. I reati sono stati commessi nel 2019 quando la Procura di Perugia aveva emesso una serie di misure cautelari nei confronti di persone accusate di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Tra i destinatari del provvedimento anche una persona residente a Terni risultata essere il cognato del medico perugino. L’uomo faceva perdere le sue tracce e sfuggiva alla cattura. La sua latitanza però era durata poco. L’attività investigativa dei carabinieri di Terni infatti permetteva di rintracciarlo a Zanzibar, dalla quale località aveva chiesto e ottenuto il rinnovo della patente di guida. I carabinieri avevano altresì appurato che la certificazione prodotta per il rinnovo della patente era stata rilasciata da un medico di Perugia. Dall’analisi calligrafica era emerso che le firme apposte sui documenti erano state falsificate e che la patente rinnovata era stata inviata all’indirizzo del medico stesso e non del richiedente. Successive indagini avevano evidenziato numerosi contatti fra il ricercato, il medico e la sorella, durante il periodo della latitanza. Da qui la richiesta di rinvio a giudizio per entrambi.