In qualità di membro della IV Commissione Controllo e Garanzia, ho ritenuto doveroso porre all’attenzione della stessa la recente nomina del consigliere Raffaele Federighi, richiedendo una verifica puntuale dal punto di vista statutario e regolamentare. In particolare, ho chiesto di conoscere con precisione la natura dell’incarico assegnato, le relative funzioni e compiti, nonché di chiarire se tale nomina comporti, direttamente o indirettamente, un aggravio di costi per il Comune di Terni. È doveroso garantire trasparenza amministrativa e il pieno rispetto delle norme statutarie e regolamentari che disciplinano tali nomine, nell’interesse dell’istituzione e dei cittadini ternani. Un ulteriore aspetto rilevante riguarda l’ordine di servizio per l’assegnazione di un ufficio nella sede della Polizia Locale, una struttura già deficitaria di spazi, nonché la previsione di uno staff di segreteria dedicato. La questione non attiene tanto alla nomina del consigliere Federighi quale delegato alla sicurezza del Sindaco, quanto alle funzioni che il TUEL (Testo Unico degli Enti Locali) stabilisce essere esclusivamente di natura consultiva. Non si comprende, pertanto, la necessità di dotare tale incarico di un ufficio e di uno staff, considerato che le funzioni consultive non prevedono compiti gestionali o esecutivi che giustifichino tale impiego di risorse. Al di là delle verifiche formali, come membro della IV Commissione Controllo e Garanzia mi permetto di avanzare una riflessione di carattere politico. La tempistica della nomina del consigliere Federighi appare quantomeno singolare, soprattutto se messa in relazione alla recente designazione dell’ex consigliera comunale Salinetti come nuovo assessore. Tale scelta viene presentata come un gesto di equilibrio e di ristoro per chi, alla luce delle ultime determinazioni del Sindaco, è stato sistematicamente escluso da incarichi amministrativi di rilievo. Se così fosse, saremmo di fronte a una dinamica di compensazione politica che merita di essere approfondita e chiarita alla luce del principio di buon andamento e imparzialità dell’azione amministrativa. Il Comune di Terni ha il dovere di operare sempre nell’interesse esclusivo della comunità, evitando logiche di spartizione che minano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni locali già ai minimi storici.