Tra le liste presentate alla corte d’appello di Roma per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno risulta esclusa quella di Alternativa Popolare.
La lista, capeggiata in tutte le circoscrizioni dal sindaco di Terni Stefano Bandecchi – tranne al Centro, dove il capolista è l’ex magistrato Luca Palamara – contava di poter partecipare alle elezioni senza dover raccogliere le firme, perché aderisce al Partito Popolare Europeo con lettera di autorizzazione e simbolo del partito europeo.
Ma il decreto elezioni 2024 richiede un collegamento o con parlamentare nazionale o europarlamentare eletto in Italia (che non risultano esserci).
Per le stesse ragioni potrebbero essere escluse le liste del Partito animalista-Italexit e di Forza Nuova.
È in corso la verifica sulle firme raccolte dalla lista “Pace, Terra, Dignità”.
Il responso, per la lista di Michele Santoro e Vauro, potrebbe arrivare non prima di domani mattina.
Bandecchi non ci sta.
“Roma non ha letto la nota del Viminale – ha replicato in un video Instagram – Come al solito siamo in Italia.
Sappiate che la lista per le Europee di Ap è stata accettata nel sud Italia, cioè Napoli ha detto ok, ma puntualmente Roma…sapendo che il sindaco di Terni è candidato e forse che Palamara è il primo della lista. Non si è letta la nota del Viminale del 29 aprile che diceva che Alternativa popolare può presentare le liste in tutta Italia. Una nota precisa – aggiunge, mostrando il documento – Vorrei che in Italia le cose fossero diverse. Questo bordello è preoccupante, Napoli sì, in base alla nota del Viminale, Roma no e non ha letto nulla. Vergogna”