“L’aborto farmacologico è sciuro. Va fatto in day hospital nelle strutture pubbliche e private convenzionate e le donne possono tornare a casa mezz’ora dopo aver assunto il medicinale”.
La novità è contenuta nelle linee guida per l’interruzione volontaria della gravidanza che saranno prossimamente adottate dal ministero della salute.
La svolta dopo il parere espresso dal Consiglio Superiore di Sanità cui si era rivolto il ministro Roberto Speranza dopo che la regione Umbria aveva vietato l’utilizzo della pillola RU 486 senza ricovero.
QUI LA NOTIZIA E LE POLEMICHE
Il ministro della salute Roberto Speranza ha commentato: Le evidenze scientifiche sono molto chiare, il Consiglio Superiore di Sanità e la società di ginecologia e ostetricia hanno espresso un parere favorevole univoco. Queste nuove linee guida – ha aggiunto il ministro Speranza – sono un passo avanti importante e rispettano pienamente il senso della legge 194 che è, e resta, una norma di civiltà di questo Paese”.
Altra novità contenuta nelle linee guida fa riferimento alla possibilità di assumere la pillola abortiva fino alla nona settimana di gestazione.
LA TESEI: CI ADEGUEREMO
“Abbiamo già chiesto al Ministero della Salute di avere il parere del Consiglio Superiore della Sanità nonché le indicazioni su tempistiche e contenuti delle direttive ministeriali di adozione del provvedimento, così come annunciato dal Ministro – ha affermato la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, in merito alle direttive per l’utilizzo della pillola abortiva. Come già detto qualche mese fa, quando sollevammo il caso e scrivemmo una lettera al ministro Speranza, il fulcro, al di là delle polemiche, rimangono la tutela della salute delle donne, la loro autodeterminazione e la necessità di una linea comune aggiornata scientifica. Siamo pronti, come sottolineato allora e confermato oggi, ad adeguarci ad una chiara ed univoca linea del Ministero”.
“Ci eravamo conformati alle linee nazionali – ha affermato l’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto – e, una volta ricevute e lette quelle nuove fornite dal Ministero, siamo pronti a farlo nuovamente, con la massima correttezza”