Per molto tempo Cesi, una piccola frazione di Terni, è stata punto di riferimento europeo della ricerca scientifica sulle circolazioni d’aria ipogee.
I venti sotterranei di Cesi, citati da Andrea Bacci già nel 1571, dal XVII secolo in poi hanno attirato in questo paese personalità scientifiche, tra cui, Athanasius Kircher 1665 e nel 1773 Horace-Bénedict de Saussure, alpinista e scienziato che ha effettuato la prima misura di temperatura in grotta, persino il grande filosofo Immanuel Kant cita Cesi e i sui venti sotterranei in un suo trattato di Geografia Fisica.
In un antico libro di viaggio del 1750, scritto da due viaggiatori inglesi, custodito in una biblioteca Newyorkese, è stata rinvenuta una lettera dove viene narrata la giornata che i due passano a Cesi. La sorpresa è stata leggere il resoconto di come esplorino una grotta meravigliosa, corredandolo di descrizioni minuziose e precise. Di questa grotta, che chiameranno “La Prigione dei Venti” , oggi si sono perse le tracce ma questa voce che proviene da quasi tre secoli fa, ha però riaperto le esplorazioni e riacceso la curiosità degli abitanti.
Questa lettera verrà letta in anteprima al prossimo raduno di speleologia, Strisciando 2016 che si terrà a Lettomanopello.
Questo è un anticipo di quanto è emerso da una straordinaria ricerca storica condotta da Simona Menegon, che introduce l’ultima pubblicazione di Culture Sotterranee : “Il sistema carsico della montagna di Cesi – Laboratorio di meteorologia ipogea” vedi l’articolo su www.culturesotterranee.it dove è possibile anche scaricare il libro. Buona lettura.