La terza edizione di SacroInCanto torna ad accompagnare con la musica sacra il Tempo di Pasqua in tre luoghi di assoluto pregio storico, artistico e spirituale del territorio ternano.
Sono tre concerti che indagano il concetto di sacro in epoche e repertori diversissimi: i primi due si svolgeranno domenica 17 marzo alle ore 17.30 e venerdì 22 marzo alle 21 a Terni, rispettivamente nelle chiese di San Lorenzo e di San Francesco, mentre il concerto finale avrà luogo domenica 24 marzo alle ore 17.30 nell’Abbazia di San Nicolò a San Gemini.
L’ingresso ai concerti è gratuito fino ad esaurimento dei posti.
Il concerto del pomeriggio di domenica 17 è dedicato a Johann Sebastian Bach e indirettamente anche a due altri compositori: il primo è Georg Melchior Hoffmann, oggi semidimenticato ma al suo tempo più famoso di Bach stesso, l’altro è Pergolesi, che è stato ed è ancora uno dei più noti e apprezzati compositori italiani del Settecento. Si comincia con la breve cantata Schlage doch, gewünschte Stunde, a lungo ritenuta di Bach ma ora attribuita senza alcun dubbio a Hoffmann. Poi si potrà ascoltare Tilge Höchster, meine Sünden, una parafrasi che Bach fece nel 1746 dello Stabat Mater, considerato il capolavoro di Pergolesi. Gli interpreti sono il soprano Patrizia Polia, il contralto Elisabetta Pallucchi e il Complesso barocco Incanto diretto da Fabio Maestri.
Nel concerto della sera di venerdì 22 si alterneranno due autori diversissimi, Anton Bruckner di cui ricorre il bicentenario della nascita e Giacomo Puccini, di cui ricorre il centenario della morte. Del compositore austriaco si ascolterà dapprima la Windhaager Messe, composta nel 1842 per l’insolito organico formato da contralto, due corni e organo. Seguiranno tre composizioni di Puccini, ingiustamente poco note, perché non rientrano nel campo dell’opera lirica per cui il compositore lucchese è famoso tutto il mondo. La prima è Crisantemi, una breve elegia per strumenti ad arco composta nel 1890, il periodo della sua prima maturità artistica: alcuni anni dopo Puccini ne ha riutilizzato la bellissima melodia nella Manon Lescaut. Segue il Salve Regina, composto a venticinque anni nel 1883: l’originale è per soprano e pianoforte, questa volta lo si ascolterà nella trascrizione di Fabio Maestri per soprano e orchestra d’archi. Il terzo e ultimo brano di Puccini è stato composto nel 1905, quindi nella piena maturità: è il Requiem per coro, viola e organo, dedicato alla memoria di Giuseppe Verdi. Chiude il concerto una nuova versione della Windhaager Messe di Bruckner, ora eseguita nella trascrizione di K. Schmidinger e J. Messner, per coro, due corni, orchestra e organo, che la trasforma in una musica sacra di maggior respiro e rivela come questa messa anticipi la grandiosità della musica della maturità di Bruckner. Gli esecutori sono il mezzosoprano Federica Giansanti, il contralto Giada Frasconi, il violista Raffaele Mallozzi, l’organista Gabriele Catalucci, la Corale Amerina e l’Orchestra In Canto, sotto la direzione di Marco Attura.
Il concerto di chiusura è affidato ai Fratelli Mancuso, poeti, compositori e polistrumentisti, che hanno elaborato una forma particolare di folk attingendo sia alle loro radici siciliane sia alle loro personali esperienze vissute da emigranti. È un itinerario attraverso i canti della tradizione orale della Passione del Venerdì Santo in Sicilia e della passione degli uomini in senso più ampio: canti che sono al tempo stesso urlo e sommessa preghiera di chi inciampa nelle storture del mondo.
Per informazioni: tel. 335 665 4974