Ci ha pensato qualche giorno prima di rispondere a chi gli aveva detto di “crepare”. Dopo che il fatto è divenuto di pubblico dominio (ne abbiamo scritto anche noi ieri ) ,
ha affidato alla sua pagina facebook la replica “non tanto” per se stesso, “ben corazzato”, quanto per le vittime dell’omofobia, fra le quali annovera due suoi amici.
Luca ha perdonato chi gli ha augurato di morire, si aspetta però la solidarietà del sindaco di San Gemini, del consiglio comunale, che dopo 6 giorni, ancora non c’è stata. “Non facciamo parte anche noi della cittadinanza di San Gemini? caro Luciano Clementella sei anche il nostro sindaco.”
LUCA
Sono io il Luca in questione. Sono io il demente che dovrebbe crepare. Che amarezza ragazzi.
Quando venimmo qui 19 anni fa fummo accolti, mio marito ed io, in modo cordiale e amichevole. Ci innamorammo subito della città di San Gemini e dei suoi abitanti. Lo stesso calore ci avvolse quando poi, l’anno scorso, decidemmo di unirci civilmente. Che festa!!
Ma qualcosa è cambiato, ultimamente..
Devo dire che ho sempre combattuto, personalmente, con l’omofobia. Sin da quando ero piccolo.. giacché sin da piccolo sono sempre stato certo della mia natura. Ho subito ogni sorta di vessazioni e bullismi. Ho dovuto persino abbandonare una scuola per questo. E quindi si potrebbe pensare che io sia abituato a questo genere di cose.
A parte il fatto che MAI nessuno mi aveva augurato di crepare, e ci sono dovuto arrivare a 53 anni per sentirmelo dire, la mia risposta è NO. Non ci si abitua mai alla cattiveria umana. Non ci può abituare. Non ci si deve abituare.
E quindi sì! Ci sono rimasto molto male. E ho pensato ad agire legalmente.
Ma poi mi sono informato meglio sulla persona.
Caro M., eravamo persino amici su FB. La tua foto ti mostra coi tuoi adorati nipoti, sei fortunato! Sembri felice.
Ma so l’incertezza che l’età a volte crea. Per questo non ti ho risposto subito. Per questo ti perdono.
Ciò che però non posso fare è tacere. Io sono ben corazzato, so incassare bene. Non lo faccio certo per me. Lo faccio in nome dei due miei amici che si sono tolti la vita, molto tempo fa, per questo genere di cose. Loro sì, sono crepati. E tutt’ora accade. Anche a ragazzi giovanissimi. Anche a ragazzi di poco più grandi dei tuoi nipoti. Ci hai pensato solo un attimo? Che gli dirai semmai un giorno uno di loro ti dicesse di essere gay? Odierai anche lui come odi me? Augurerai anche a lui di crepare? Pensaci su un attimo. Pensateci tutti voi omofobi.
Poi la San Gemini che conoscevo è venuta fuori. Decine i messaggi di solidarietà e di amicizia! Ringraziamo inoltre l’associazione Agedo di Terni, Terni in Rete e Esedomani Terni per la loro solidarietà e l’interesse mostrato in questa storia.
Vi ringraziamo tutti di cuore, mio marito ed io. E vi abbracciamo tutti. Ma a quasi una settimana da questo increscioso incidente nessuno dalle istituzioni si è fatto vivo. Né la famiglia, almeno, di M.
E questo non è un bene né per l’immagine della città e dei suoi abitanti né per le istituzioni cittadine. Non ne capisco il motivo. Non facciamo parte anche noi della cittadinanza? C’è una piccola comunità LGBT qui a San Gemini.. e voi lo sapete benissimo.
Aspettiamo quindi fiduciosi che anche le istituzioni prendano una chiara posizione in questa triste vicenda.
Perché voi, cari Luciano Clementella, Ambra Giacomelli e gli altri componenti del Consiglio, siete anche il nostro sindaco e i nostri rappresentanti.