“In occasione della festa di San Giuseppe rivolgo l’invito a quanti fanno parte del mondo del lavoro a ritrovarsi per celebrare il Giubileo della Misericordia” , afferma il vescovo di Terni, Mons. Giuseppe Piemontese.
” Quelli che sono attivi ed hanno la grazia di un lavoro o lo hanno lasciato come i pensionati, o sono in attesa di un primo impiego, o lo hanno perso per disoccupazione o malattia: tutti possiamo ringraziare Dio Padre Misericordioso per il dono della vita, della famiglia e invocare insieme un lavoro dignitoso, la giustizia sociale, il benessere materiale e spirituale per tutti. La vigilia della domenica delle Palme desideriamo attraversare la Porta Santa, segno di Gesù, lavoratore Egli stesso, per alimentare le speranze di ciascuno e delle nostre città”, ha aggiunto Mons. Piemontese.
Un momento di incontro, preghiera, riflessione per tutti i lavoratori, i pensionati, artigiani, impiegati, operai, promosso dalla diocesi nell’anno santo della Misericordia, con la collaborazione di Confartigianato, Camera di Commercio, Acli, Movimento Cristiano dei Lavoratori, ,associazioni di categoria provinciali, associazioni laiche e i movimenti ecclesiali impegnati nel mondo del lavoro.
La celebrazione avrà inizio alle ore 15.30 nella chiesa di San Pietro . Alle 17.00 ci sarà la benedizione delle Palme e l’avvio del pellegrinaggio verso la Cattedrale di Terni per il passaggio della Porta Santa. Alle ore 17.30 la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Piemontese.
Un incontro per riflettere sul lavoro come bene prezioso e inestimabile che dà dignità all’uomo; il lavoro come diritto fondamentale ed è un bene per l’uomo.
Ricordata l’udienza concessa da Papa Francesco in occasione dei 130 anni delle acciaierie di Terni, il 20 marzo 2014.
Il Papa ha insistito nel mettere in primo piano la dignità del lavoro, come componente strutturale della dignità dell’uomo: « Il lavoro riguarda direttamente la persona, la sua vita, la sua libertà e la sua felicità. Da qui deriva che il lavoro non ha soltanto una finalità economica e di profitto, ma soprattutto una finalità che interessa l’uomo e la sua dignità».