Questo l’intervento di Luca Diotallevi, Presidente dell’Azione Cattolica, tenuto al termine della processione che ha riportato nella basilica, l’urna con le reliquie di San Valentino.
Oh Signore, anche per l’intercessione di Maria Santissima e del vescovo Valentino, e per quella di tutti i santi e le sante di ogni tempo della nostra Chiesa particolare, aiutaci a rimanere fedeli al significato del gesto che abbiamo appena compiuto. Dopo aver comunicato alla tua carne ed al tuo sangue, sacramento di salvezza e di vita nuova, insieme abbiamo attraversato la nostra città ed abbiamo affrontato una salita per giungere in un luogo che è memoria di un santo. La salita appena percorsa ci ricorda le crisi gravi, le tristezze e le angosce, della nostra città e della nostra Chiesa. Quelle antiche e quelle presenti, e anche quelle che non possiamo illuderci che il futuro ci risparmierà.
L’attraversare ci ricorda la forma più semplice dell’inter-cedere: del passare attraverso condividendo quel po’ di forza e di speranza che ciascuno e ciascuna ha per portare i pesi gli degli altri e quelli comuni. E insieme abbiamo attraversato, insieme abbiamo fatto intercessione, perché sappiamo bene che ci sono pesi grandi che si possono portare solo con altri, perché ci sono beni grandi e comuni di cui si può aver cura solo insieme ad altri. Insieme abbiamo attraversato la nostra città, perché è la vicenda di tutto ciò che è profondamente umano che sta a cuore a te, o Signore, e a chi vuol vivere con te. Dopo aver partecipato alla mensa del tuo corpo, Signore, i nostri corpi hanno affrontato una salita attraverso la città sino ad un luogo in cui si fa memoria di un uomo, Valentino, santo perché nella sua vita ha saputo mantenere e perfezionare la Grazia con cui tu lo hai rinnovato. La stessa Grazia con cui sempre fai misericordia a noi ed a tutti e tutte. La tua Grazia, Signore, tocca i corpi e mantiene aperta la città.
O Signore, insieme a Maria Santissima, a san Valentino, insieme a tutti i santi e le sante di ogni tempo della nostra Chiesa particolare, ti preghiamo: sostienici ed orientaci ogni giorno nel cammino attraverso la città, nel costante, vario e sempre diverso servizio al bene comune; sostienici soprattutto nelle salite che ci attendono. Rafforza la nostra intelligenza, la nostra generosità, la nostra fortezza, la nostra speranza, la capacità di operare insieme, e la libertà di dire i “sì” e quella di dire i “no” che debbono essere detti. Non lasciare che il tuo popolo si scoraggi, che ceda, che fugga, che si ripieghi su stesso, non lasciare che il tuo popolo abbandoni la città, e non lasciare che ciò avvenga a quelli, le laiche ed i laici della nostra Chiesa particolare, cui Tu soprattutto chiedi di affrontare le salite di questa città in questo tempo.