Acque Minerali d’Italia , proprietaria fra gli altri dei marchi Sangemini e Amerino, ha annunciato ai sindacati il ricorso al “concordato in bianco”.
“La proprietà ci ha spiegato che il ricorso a questo strumento è necessario per permettere la ristrutturazione del debito e la conseguente ripartenza, con la presentazione di un piano di rilancio nei successivi 120 giorni.
La proprietà – aggiungono Flai Cgil-Fai Cisl-Uila Uil – ha ribadito che nessuno stabilimento verrà chiuso, che non si procederà a riduzioni di personale e che l’obbiettivo è di ritornare a regime nelle prossime due settimane.”
La mancanza di materie prime, comunque, sta mettendo in difficoltà tutti i siti del gruppo AMI.
“Non possiamo più permetterci passi falsi – sottolineano i sindacati – e abbiamo richiamato la proprietà ad un percorso fatto di trasparenza e di confronto continuo e di merito. C’è la necessità di confrontarci su un piano industriale credibile per la salvaguardia dell’occupazione e dei siti produttivi. Abbiamo bisogno di certezze e non di annunci per poter tutelare i lavoratori coinvolti nel gruppo.”
Il 12 marzo è in calendario la convocazione al Ministero delle Sviluppo Economico di tutte le parti interessate.