Si è tenuto ieri un incontro in video conferenza tra le organizzazioni sindacali Fai-Flai-Uila di tutti i siti coinvolti a livello regionale nel Gruppo Ami (Acque Minerali Italia) RSU di Sangemini,
L’INCONTRO
La parola è stata inizialmente presa dall’avvocato Riva, un nuovo consulente dell’azienda, che dopo aver riassunto brevemente la storia del gruppo AMI, ha dichiarato che mentre i siti produttivi del Nord non avranno bisogno di riorganizzazioni produttive i siti di “Sangemini” e di “Gaudianello” necessiteranno non solo di investimenti di tipo produttivo e commerciale ma anche di una ristrutturazione aziendale.
Queste affermazioni sono state fatte senza che sia stato trovato un investitore, questo si è appreso durante la call, mancante il quale non è possibile pensare concretamente ad alcun piano.
I sindacati hanno, innanzitutto, fatto notare la pretestuosità di questa strategia dell’azienda che vuole dividere i lavoratori del gruppo tra chi “è salvo e chi no”. I sindacati e i lavoratori, come anche affermato dai rappresentanti dei siti del Nord, non saranno divisi e vogliono unità.
Per quanto riguarda la situazione dei siti umbri più nello specifico è stato ricordato , anche dall’avvocato dell’azienda, che è stato firmato un accordo nel 2018 per il quale il gruppo si era impegnato a fare investimenti che nella quasi totalità non sono stati fatti. La situazione umbra, dunque, necessiterà di tavoli ad hoc per valutare anche il merito dell’accordo.
E’ stato ricordato come siano stati i lavoratori a sacrificarsi e a mettere i propri soldi, parte dei loro salari, sul piatto. A questo punto ci si domanda dove sono i 20 milioni di investimenti promessi dalla proprietà che avrebbero dovuto mantenere l’occupazione fino al 2024?
“Nel rispetto dell’accordo di cui si parla i lavoratori umbri non si toccano. Si chiede l’intervento della Regione , alla presenza della quale l’accordo era stato sottoscritto, e l’intervento del Ministero”.
“Non accettiamo provocazioni – affermano le rappresentanze sindacali – e non siamo disponibili a fare ulteriori sacrifici a fronte dell’incertezza totale. Rimandiamo al mittente il messaggio, il territorio umbro non può permettersi altre vittime di gestioni aziendali scellerate.
Ancora una volta abbiamo fatto constatare l’inesistenza della rete commerciale dei siti e la possibilità, proprio in quanto marchi centenari, di usufruire di aiuti ministeriali per sostenerli, a fronte tuttavia del mantenimento e della protezione dell’occupazione”.
Un altro incontro è stato calendarizzato per il 14 dicembre.
Oggi i lavoratori si riuniranno in assemblea, anche in attesa del comunicato dei rappresentanti a livello nazionale.