Non c’è stato l’incontro programmato per questa mattina in Confindustria fra sindacati e proprietà del marchio Sangemini. L’azienda ha deciso di presentarsi a causa di un presidio dei lavoratori davanti alla sede di Confindustria, a Terni.
“Una spiegazione che ci lascia perplessi” hanno detto CGIL,CISL e UIL i quali attraverso un comunicato sottolineano che “la scelta di non presentarsi questa mattina è stata motivata, da parte aziendale, con la presenza di un presidio di lavoratori sotto la sede di Confindustria. Una manifestazione regolarmente autorizzata dalla questura e annunciata da diversi giorni.Quello dell’azienda è stato un comportamento non consono alle relazioni sindacali e configura una ulteriore mancanza di rispetto, di cui nessuno francamente sentiva il bisogno».
“Se il clima è teso – precisano le organizzazioni sindacali – non è certo per colpa dei lavoratori, che vogliono solo conoscere il loro futuro. La responsabilità dell’atmosfera pesante è eventualmente dell’azienda, che da tempo fa girare voci preoccupanti all’interno degli stabilimenti, come quella di spedire un terzo dei dipendenti in cassa integrazione, invece di far conoscere i propri eventuali piani di sviluppo”.
In tarda mattinata è arrivata da parte dell’azienda una nuova convocazione avente come ordine del giorno “la ricostituzione del tavolo sindacale”, prevista per lunedì settembre 24 alle ore 10:00, prima dell’incontro istituzionale convocato dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Fabio Paparelli. In pratica, la riproposizione dell’incontro odierno disertato, in cui era prevista la presentazione piano di sviluppo.
“Le organizzazioni sindacali – conclude la nota congiunta – dietro il mandato dei lavoratori comunicano di accettare la nuova convocazione, a patto che l’incontro venga effettuato presso lo stabilimento Sangemini, dove i lavoratori saranno riuniti in assemblea permanente. Richiesta accettata dalla proprietà.”