Scatta la cassa integrazione alla Sangemini-Amerino per mancanza delle materie prime.
Mancano tappi, bancali, etichette e preforme. A comunicarlo alle RSU è stata la stessa azienda che ha comunicato anche il ricorso alla cassa integrazione per le giornate di lunedì 2 marzo e martedì 3 marzo per tutti i dipendenti degli stabilimenti della Sangemini e dell’Amerino.
Tutto ciò avviene all’indomani delle rassicurazioni di Acque Minerali d’Italia, proprietaria dei marchi, sulla solidità del gruppo.
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In proposito i delegati di fabbrica hanno chiesto un incontro urgente al Prefetto di Terni e alla regione per chiedere “un intervento tempestivo visto che la comunicazione aziendale fatta per mezzo stampa il 26 febbraio non offre le garanzie occupazionali che erano state sottoscritte nell’accordo del 2014. Inoltre il secondo accordo sottoscritto nel novembre 2018 prevedeva investimenti per 20 milioni di euro mai realizzati in maniera definitiva nei siti umbri.”
Per la giornata di lunedì 2 marzo è previsto un sit in difronte allo stabilimento di San Gemini.
Intanto azienda, istituzioni locali e organizzazioni sindacali sono state convocate per il 12 marzo , alle ore 11, al Ministero dello Sviluppo Economico.