“I cittadini non devono credere a quello che diciamo noi, i cittadini devono credere a quello che vedono ogni giorno quando vanno al CUP e cercano di prenotare esami che sono imprenotabili o quando vanno al pronto soccorso in cui ci sono persone che per 36 o 48 ore vi rimangono perché non ci sono posti letto nei reparti , reparti che hanno i letti nei corridoi”. Lo ha detto il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca.
Non si spegne la polemica sulla situazione della sanità pubblica nell’Umbria meridionale e, soprattutto, nel ternano. Questa mattina è stato il Movimento 5 Stelle a tuonare contro le scelte in materia di sanità della giunta regionale.
“La delibera di giunta regionale 1399 del 28 dicembre 2023 sulla riorganizzazione della rete ospedaliera umbra – ha detto Luca Simonetti, referente del gruppo territoriale del M5S a Terni – ha sancito il definitivo depotenziamento delle strutture ospedaliere pubbliche. La delibera è impugnabile perché parla di provincia di Terni, un’entità che in sanità non è rilevabile. Altro che aumento, gli unici posti letto in più sono i 20 ottenuti grazie al governo Conte con il dl 34/2020 (58 a livello regionale). Nessun regalo della giunta Tesei che toglie 22 posti letto a Spoleto, 13 a Narni e 30 ad Amelia. Il progetto stadio-clinica? E’ il cavallo di Troia che ha consentito lo smantellamento del diritto alla sanità ed ha permesso a Coletto (l’assessore regionale alla sanità, ndr) di fare macelleria del servizio sanitario pubblico parlando di riequilibrio. Anche Alternativa Popolare si lamenta delle condizioni dell’ospedale di Terni? Forse dovevano fare battaglie diverse anziché gettare fumo negli occhi con il progetto stadio clinica. Un imprenditore o un gruppo che opera in sanità che interesse dovrebbe avere a sobbarcarsi l’onere di costruire uno stadio?”
“Non c’è nessun posto in più nell’ospedale di Terni, come sbandiera la destra – ribadisce De Luca – quelli in più infatti derivano dalle misure che sono state prese dal governo Conte2 nell’ambito della lotta al covid, quindi, nei fatti, la destra regionale non ha messo nemmeno un posto in più all’interno dell’ospedale di Terni”.
De Luca paventa il definitivo smantellamento della sanità pubblica a Terni. “Per loro – ha affermato – non è un problema chiudere l’azienda ospedaliera di Terni e fare un’azienda unica regionale. Non è un problema perché tanto decideranno tutto a Perugia, i servizi andranno tutti a Perugia e a Terni ovviamente ci lasceranno uno sportello. È quello che è successo a Spoleto: il terzo polo è la nuova integrazione, lo sviluppo, nella realtà dei fatti è che a Spoleto non c’è più niente. Loro giocano con le parole – insiste De Luca – ma il potenziamento è uguale allo smantellamento. Pensare che cardiochirurgia che va Perugia possa essere uguale per Terni , che si faccia una sola struttura complessa, pensare che sia la stessa cosa non esiste perché i cittadini ternani non avranno più questi servizi e saranno costretti ad andare a Perugia”.
“Lo andiamo dicendo da anni, la situazione della sanità pubblica nell’Umbria meridionale e nel ternano è drammatica. A fronte di tante chiacchiere e di tante rassicurazioni i fatti di questi giorni ce lo confermano”. Lo ha affermato Claudio Fiorelli, consigliere comunale a Terni del Movimento 5 Stelle.
“Abbiamo un pronto soccorso pieno di persone che giungono a Terni per mancanza di alternativa. Non ci sono ospedali vicino Terni – ha aggiunto Fiorelli – che riescono a filtrare tutta questa utenza che vede in Terni l’unico posto. In ospedale ci sono i letti nei corridoi e gli 80 posti della clinica privata servono soltanto per prendere in giro chi si vuol fare prendere in giro. Gli 80 posti non sono di Terni , sono della provincia di Terni e quando la Tesei lo dice, dice una stupidaggine perché in sanità le province non esistono, esistono la Usl1 e la Usl2”.
Quanto all’ospedale nuovo di Terni “che doveva essere aperto anni fa, qui non abbiamo ancora i fondi per aprirlo – ha detto ancora Fiorelli – Non c’è personale, ecco come prendono in giro le persone. La Tesei può dire che è stata inaugurata una nuova terapia intensiva a Terni con 5 posti ma è vuota perché non ci sono gli anestesisti. È questa la reale situazione che porta molti professionisti di Terni a trasferirsi Perugia. È in atto una migrazione di personale da Terni a Perugia proprio perché a Terni non vedono prospettive”.