La Giunta regionale dell’Umbria non si costituirà in giudizio dopo l’impugnazione, da parte del Governo, di alcuni articoli del “Testo unico in materia di Sanità e Servizi sociali” e, accogliendo i rilievi mossi, introduce un nuovo disegno di legge con le modifiche richieste.
La decisione è stata comunicata alla Terza Commissione dell’Assemblea legislativa da alcuni dirigenti della Regione che hanno anche illustrato il ddl di modifica della legge ’11/2015′.
Il governo – è stato spiegato – ha eccepito su alcune questioni che l’esecutivo di Palazzo Donini intende accogliere: viene soppresso il limite di età a 65 anni per la nomina dei direttori generali, previsti dalla legge. Vengono inoltre riportati a 3 i membri del Collegio sindacale per le aziende ospedaliero-universitarie. Sui limiti alle spese per il personale, le aziende dovranno rispettare quello del 20 per cento, che potrà essere superato se tutte le aziende insieme, rientreranno nel vincolo del tetto di spesa riferito all’anno 2004. “In Umbria – è stato detto – siamo 5 milioni al di sotto di tale limite”. Un’altra modifica andrà a colmare la lacuna derivante dal fatto che non risultano presenti nel Piano triennale del patrimonio delle Aziende sanitarie i beni immobili che le aziende intendono acquisire nel triennio. Sarà costituito, in attuazione della nuova “Disciplina delle attività trasfusionali (legge ‘219/2005’)” il Centro regionale sangue, in luogo della Consulta tecnico-scientifica prevista dalla legge umbra.
Altri articoli impugnati dal Governo riguardano la tutela degli animali da affezione. Sostituito, per intero, il capo IV del Testo unico con il nuovo testo che prevede un piano degli interventi di prevenzione del randagismo degli animali da affezione; disciplina l’elenco delle associazioni di volontariato per la protezione degli animali, i casi di smarrimento e ritrovamento degli animali da affezione, norma la soppressione, modifica l’identificazione dell’animale dal tatuaggio ai microchip, disciplina i canili sanitari, i canili rifugio, requisiti e obblighi come da esiti del confronto Ministero salute-Presidenza del Consiglio dei ministri. Promossa, inoltre, la tutela anche dei gatti che vivono allo stato libero disponendone il loro mantenimento nell’habitat naturale, disciplinando, così, le colonie feline, individuando ruolo dei Comuni, dei servizi veterinari dei privati e delle associazioni di volontariato.
Sulla parte seconda del testo unico, quella riguardante il sociale, “nulla è stato impugnato – hanno spiegato i dirigenti regionali – ma si sono rese necessarie alcune modifiche, vista le soppressione prima degli Ati e poi delle Unioni dei Comuni. I comuni dovranno mettersi insieme e agire attraverso convenzioni”. Quindi verranno cambiate tutte le parti del Testo unico dove si parla degli Ati e delle Province. Nel testo unico si parla di zone sociali e i Comuni capofila dovranno prendere le decisioni dal punto di vista amministrativo. Si interviene, dunque, sui meccanismi della governance sociale, anche agevolando i Comuni nella stesura dei piani sociali di zona. “Al momento – hanno concluso – i Comuni dovrebbero gestire i servizi sociali con gli Ati che non ci sono più, quindi devono potersi avvalere delle convenzioni adesso previste”.