Il PD demolisce la delibera della giunta regionale di fine anno sulla sanità.
Non è vero che il ministero della sanità ha dato parere favorevole al progetto stadio-clinica a Terni, non c’è scritto da nessuna parte, non viene mai menzionato. Così come la stessa delibera regionale di fine anno prevede requisiti e procedure per l’affidamento a evidenza pubblica e periodiche, senza alcun riferimento alla cosiddetta legge sugli stadi, smentendo di fatto ogni rapporto con il progetto ex Ternana finalizzato alla costruzione del nuovo stadio.
Quello che invece c’è scritto di sicuro è che il ministero approva i tagli indiscriminati dei posti letto appoggiando la nascita del cosiddetto terzo polo, l’accorpamento di Spoleto con Foligno che non fa altro – secondo il Pd – che confermare la strategia sulle politiche che riguardano la sanità del centrodestra che vanno nella direzione dello smantellamento di quella pubblica. A livello sia nazionale che regionale. A confermare i dubbi del Pd anche il fatto che ingenti risorse pubbliche investite proprio sull’ospedale di Spoleto e sul nuovo ospedale di Pantalla della media valle del Tevere sono buttate nel cestino visto ormai come sono ridotti questi due presidi ospedalieri: poco più che dei poliambulatori.
E Terni? A Terni non è vero che sono aumentati i posti letto. Si tratta semplicemente di 22 posti di terapia intensiva già previsti per la lotta al covid. Ben diverso è accaduto all’azienda ospedaliera di Perugia che si è vista aumentare 30 posti letto effettivi.
Inoltre , a parità di posti letto disponibili in Umbria, 80 posti letto convenzionabili, trovati arbitrariamente su Terni, vengono di fatto sottratti alla rete ospedaliera pubblica contribuendo ad aggravarne i costi.
Tutto ciò a fronte di uno stato sempre più sofferente del servizio sanitario regionale testimoniato da liste di attesa ingovernabili, pronto soccorso delle città in grave affanno e indicatori di salute declinanti, evidenze come quelle certificate dalla ricerca “Passi d’argento” dell’Istituto Superiore della Sanità secondo la quale nel biennio 2021-2022 oltre un terzo degli ultra 65enni ha rinunciato a curarsi per paura del contagio, certo, ma anche per via delle lunghe liste di attesa, degli scomodi spostamenti e perché, per motivi economici, non può ci si piò rivolgere a strutture private. Per cui non ci si cura.
“In Italia e anche in questo territorio – ha detto l’ex parlamentare del Pd Marina Sereni – vengono messi in discussione i pilastri del sistema sanitario che sono l’universalità e la gratuità. Le lunghe liste di attesa, la carenza dei servizi pubblici stanno spingendo una parte die nostri concittadini o a rivolgersi al privato, se hanno le risorse per farlo, oppure a rinunciare alle cure, come fanno 4 milioni di italiani che non hanno risorse per rivolgersi al privato e perché non trovano una risposta adeguata, nei tempi giusti, nella sanità pubblica”.
Alla conferenza del Pd che si è svolta nella sala consiliare di Palazzo Spada a Terni erano presenti, oltre alla Sereni, il consigliere regionale Fabio Paparelli, la consigliera comunale Maria Grazia Proietti e l’ex direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera Santa Maria (appena andato in pensione) Riccardo Brugnetta.
Il segretario comunale del partito, Pierluigi Spinelli ha annunciato la costituzione imminente di un Forum della sanità.