Non si placano le polemiche sulla finale di Sanremo. Ultimo affida il suo pensiero a un video. Il Volo replica con un comunicato stampa. Il presidente della giuria, Mauro Pagani, se la prende con Ultimo.
Cominciamo dal trio Il Volo che, fino a questo momento, non aveva rilasciato dichiarazioni.
“Abbiamo avuto bisogno di qualche giorno per essere lucidi e affrontare questa cosa – hanno scritto. Dunque, alcuni giornalisti ci hanno pesantemente insultato. Hanno usato parole come “merde”, “vaffanculo” , “in galera” che consideriamo come frutto di una e propria forma di bullismo, di sfottò da stadio. In 10 anni abbiamo avuto molte critiche sulla nostra musica, sul genere che cantiamo, accuse di essere arroganti, spocchiosi, bimbiminchia ma non abbiamo mai proferito parola o dato importanza a tutto ciò. Ma quando vediamo dei video che testimoniano la cattiveria e la poca umanità da parte di persone che potrebbero essere i nostri genitori o i nostri nonni ci dà molto fastidio perché ogni artista deve avere il proprio spazio di espressione musicale. Essere chiamati merde – concludono i tre de Il Volo – o vedere qualcuno che sbraita solo perché stiamo facendo quello che ci piace fare nella vita è molto irrispettoso nei nostri confronti ma, soprattutto, nei confronti della libertà di espressione.”
Ultimo, invece, affida a un video su Instagram il suo pensiero: “la mia incazzatura è molto semplice – dice – io mi chiedo come sia possibile che il festival di Sanremo dia l’opportunità di votare da casa, la gente telefona da casa spendendo dei soldi , si riesce ad arrivare a un televoto del 46% (noi) mentre un altro artista arriva al 14% (Mahmood) . Questa differenza di più del 30% viene completamente ribaltata dal giudizio di giornalisti, gli stessi che quando annunciano sul palco che Il Volo è arrivato terzo esultano come stessero allo stadio gridando “merde” , “pezzi di merda” , che, mentre parlo io gridano “stronzetto”, “deficiente”, “vai a casa”, “imbecille”, “coglione”… ecco come è possibile che questa percentuale di gente che ha votato da casa, che ha speso dei soldi e la musica la sceglie la gente non la scelgono i giornalisti, sia ribaltata da dei giornalisti e da 8 persone della giuria d’onore che con la musica c’entrano poco , anzi niente. Mi viene da pensare che non è il festival scelto dal popolo ma è scelto dai giornalisti.”
Ad Ultimo ha risposto il presidente della giuria d’onore, Mauro Pagani, in una intervista a Radio Capital:”è un periodo – ha affermato Pagani – che qualsiasi parere che non coincida tout court con il parere popolare è visto con sospetto, sembra che il nemico sia diventata la conoscenza. In realtà il regolamento e il meccanismo del voto, quando ci si iscrive, è spiegato chiarissimamente. Ultimo, se non mi sbaglio, l’anno scorso è arrivato primo con un regolamento uguale, a parte la partecipazione al festival maggiore ma la sua esibizione è stata giudicata da una giuria e da un voto popolare mescolati. Se va bene quando si vince, va bene anche quando si perde. Lui è giovane, nella vita bisogna anche imparare a perdere.”