Il Festival inizia al buio con un “ognuno si tocchi gli scongiuri suoi” che già fa ridere sulla bocca di Fiorello. Poi sul palco c’è Amadeus, bravissimo, che legge le ultime righe appassionate di una lettera con sui ha spiegato i motivi per cui Sanremo si fa. Poi tocca a Fiorello in una versione rockeggiante di Grazie dei fiori. Fiorello è acconciato un po’ alla Renato Zero, un po’ alla Achille Lauro.
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L’inizio è decisamente buono. Il Teatro Ariston è vuoto. “Queste poltrone mi daranno tante soddisfazioni – dice Fiorello – voi che non avete mai visto il festival”. E poi invita Amadeus a sdoganare il nome della parte del corpo che occupa la poltrona: “lo devi dire, lo disse Dante, culo devi dire, culo. Una poltrona senza culo è come Zingaretti senza la D’Urso, non la sapevi questa, col cuore è il nuovo slogan del PD”. “Più culi per tutti”, è la chiosa di Fiorello. Esilarante, come sempre. Fulminante quando afferma: “Draghi è una Merkel con la cravatta, col suo Telefunken, Draghi parla 19 lingue, nei curricula si cancella le lauree, ci si sorprende quando si dice ‘parla 5 lingue’ per un presidente del consiglio dovrebbe essere normale ma Draghi le parla contemporaneamente”.
Fra i giovani passano alla finale Gaudiano e Folcast
Co-conduttrice la giovane attrice Matilda De Angelis che il grande pubblico conosce per la fiction “Tutto può succedere”. La vedremo in “Leonardo”. Scende le scale con qualche impaccio ma ce la fa. Emozionatissima all’inizio, poi se la cava benissimo, canta pure in coppia con Fiorello.
L’altro super ospite e Zlatan Ibrahimovic: “un onore per me essere qua ma anche un onore per te avermi qua – esordisce Ibra rivolto ad Amadeus – normalmente mi sento grande, potente, ma qua mi sento piccolo, sempre più grande di te e sempre più potente. Ho portato le regole”, aggiunge Ibra , a metà fra uno sposo e un boss. Se la cava bene anche se la simpatia non è il suo forte.
Sul palco anche l’infermiera che è diventata un po’ il simbolo della lotta al covid dopo che pubblicò una foto del suo viso martoriato da ore e ore di mascherina, Alessia Bonari. Anche per lei ci sono le scale che scende lentamente. “Ci tengo a lanciare il messaggio – dice – che non bisogna abbassare la guardia, che bisogna stare attenti e uniti sicuramente ce la faremo” prima di presentare Francesca Michielin e Fedez.
Momento clou l’esibizione di Loredana Bertè. Voce inconfondibile, la grinta quella di 30 anni fa. “Il mare d’inverno”, “Dedicato”, “Non sono una signora”, “Sei bellissima”. La Bertè ha portato sul palco dell’Ariston un paio di scarpe rosse, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. Bertè che esibisce anche un fiocchetto rosso e dice “al primo schiaffo bisogna denunciare”. La Bertè ha presentato anche un nuovo singolo “Figlia di”. Un brano orecchiabile e ballabile, perfetto come Hit estiva (ma siamo solo a marzo).
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Dal palco di Sanremo anche un appello per Patrick Zaki, il ragazzo egiziano che studia a Bologna che è stato arrestato poco più di un anno fa quando è tornato nel suo Paese per una visita ai genitori. Per i reati di cui è accusato , sulla base di alcuni post che i suoi avvocati hanno definito falsi, rischia una pena di 45 anni di carcere. “Il suo caso – dice Amadeus – sta suscitando forti reazioni in tutto il mondo, noi, da cittadini e uomini civili possiamo solo augurarci che Patrick torni libero il più presto possibile e che possa riprendere a studiare nella sua Bologna”.
E’ stato ricordato anche il dj Claudio Coccoluto scomparso proprio ieri all’età di 59 anni a causa di un cancro.
Solita bagarre intorno ad Achille Lauro ospite musicale per tutte e 5 le serate , come lo fu Tiziano Ferro lo scorso anno. Solita bagarre perché i social accusano Achille Lauro, come sempre, di essere la copia di Renato Zero, 40 anni dopo e di non essere all’altezza delle sue canzoni. Al netto delle consuete polemiche, invece, il brano che ha presentato ieri ci è piaciuto: “Solo noi”.
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Ospite della prima serata del Festival anche il vincitore dello scorso anno Diodato.
Quanto alle canzoni dobbiamo dire che il livello è più accettabile e che almeno una buona metà sono davvero di buonissimo livello.
“Quando trovo te” , di Francesco Renga , “Parlami” di Fasma, “Chiamami per nome” Francesca Michielin e Fedez, “Dieci” di Annalisa”, “Musica leggerissima” di Colapesce e Di Martino, “Glicine” di Noemi.
La classifica provvisoria vede in testa Annalisa seguita da Noemi, Fasma, Francesca Michielin e Fedez e Francesco Renga.