Il Tribunale del riesame di Perugia, in accoglimento delle istanze presentate, ha annullato l’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Terni , del 23 settembre scorso, applicativa della misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di Edoardo Romani, Domenico Giovanni Petrini, Pierluigi Proietti e Simone De Marco, per mancanza di motivazione e mancanza di motivazione autonoma delle esigenze cautelari e anche per la mancanza di motivazione dei gravi indizi di colpevolezza.
Lo stesso Tribunale del riesame ha disposto l’immediata scarcerazione di Romani, Proietti, Petrini e De Marco.
Tutti si trovavano agli arresti domiciliari. Soddisfazione è stata espressa dagli avvocati Manlio Morcella e Marco gabriele che assistono Edoardo Romani e Pierluigi Proietti. Da loro si attende una dichiarazione nelle prossime ore.
Agli arresti domiciliari restano soltanto Fabrizio De Silvestri e la sua compagna, Annalisa Grasso che non hanno presentato istanza di scarcerazione al Tribunale del riesame.
La vicenda, come si ricorderà , ha avuto una eco nazionale. De Silvestri aveva messo a punto un protocollo attraverso il quale garantiva una qualità della vita migliore a pazienti affetti da gravi patologie neurodegenerative.
AGGIORNAMENTO
Sui provvedimenti adottati dal tribunale della Libertà, sono intervenuti con una nota congiunta gli avvocati Manlio Morcella e Marco Gabriele che assistono Edoardo Romani e Pierluigi Proietti.
Nell’esprimere piena soddisfazione per il verdetto espresso dal Tribunale del riesame di Perugia, secondo i due legali “anche dalla odierna decisione del TDL si deduce che i procedimenti di natura penale debbono vivere la loro esistenza nello stretto ambito giudiziario per evitare che i fatti di essi a fondamento possano essere pubblicizzati attraverso i media inesattamente informati o informati in maniera non puntuale o comunque incompleta.
L’aspetto più rilevante dello stesso verdetto del TDL – sottolineano Morcella e Gabriele – annida nel riconoscimento della gravità indiziaria rispetto a 3 delle 4 truffe contestate ai propri assistiti oltreché, e anzi massimamente, nella inadeguata motivazione sulle esigenze cautelari correlate a ciascuno dei reati addebitati agli indagati.
Ad ogni buon conto – concludono Morella e Gabriele – ora si potrà affrontare con maggiore serenità il giudizio di merito , rispetto al cui esito , vantiamo ottimismo”.
LA NOTIZIA DELL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI TERNI
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LA VITA IN DIRETTA, RAI1, SI OCCUPA DEL CASO
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