L’idea nasce da Michela Pasqualetti che, frequentando la scuola di Shiatsu, intuisce che il trattamento potrebbe tornar utile agli abitanti delle zone terremotate. La scelta cade su Amatrice perché andando ad Ascoli per l’ultima di campionato della Ternana e transitando per Amatrice, Michela si rende conto della tragedia che ha colpito la zona e la cittadina laziale e perché, proprio la sera del 24 agosto, il papà ascoltò alla radio l’accorato appello del sindaco Pirozzi che invitava tutti a non lasciar sola la sua gente. Al ritorno da Ascoli, Michela inizia a mandare messaggi per verificare la possibilità di fare qualcosa per gli abitanti di quella cittadina. Michela, come detto, è un’allieva della scuola di Shiatsu, contatta la “ Scuola Italo-Giapponese Shiatsu Namikoshi “ e l’associazione di Volontariato “ Shin Shiatsu Namikoshi “ (con sede a Roma). La risposta è istantanea e positiva ed è così che nasce l’idea dell’iniziativa “ Shiatsu per Amatrice “ andata in scena il 16 ed il 17 di luglio all’interno dei locali messi a disposizione dalla Caritas e grazie anche alla collaborazione del Comune di Amatrice e del parroco don Savino.
L’iniziativa è partita in sordina in quanto non supportata da un’efficace campagna informativa, ma una volta effettuato un faticoso, ma fruttifero porta a porta l’evento inizia a funzionare e a coinvolgere un numero davvero inaspettato di persone.
E durante i trattamenti le persone si aprono, dialogano con gli operatori, erano in tutto 13/14, raccontando le loro disgrazie, le loro paure, la loro solitudine e il totale stato di abbandono in cui vivono.
Quei 45 minuti di trattamento hanno un effetto benefico non solo per il benessere fisco ma anche, e soprattutto, perché quelle persone si sentono considerate, sono felici che qualcuno si prenda cura di loro avvertendo tanto affetto e tanto calore umano.
“ E’ stata un’esperienza fantastica – dicono gli operatori di shiatsu che hanno operato ad Amatrice- che non può essere limitata ai due giorni della nostra presenza ed è per questo che torneremo almeno un paio di volte al mese. In questi giorni abbiamo capito che portare conforto, calore e sentirsi partecipi del loro dramma è essenziale per loro per continuare a vivere, lottare e sperare”.
Tra le persone che si sono sottoposte alla seduta di shiatsu c’è una nonnina di 90 anni che ha riscontrato degli effetti benefici nella stretta della mano e la moglie del sindaco tuttofare, del faro illuminante e trascinatore, Sergio Pirozzi.
E’ l’ennesima dimostrazione che dove arriva il volontariato con la generosità, con il calore umano e con la voglia di aiutare e rendersi utile non arrivano, purtroppo, coloro che hanno il dovere di intervenire e che, invece una volta spenti i riflettori della passerella, dimenticano troppo spesso le sofferenze, le difficoltà in cui vivono migliaia di persone che hanno perso tutto e che vedono sempre più lontana la risoluzione dei loro problemi.