Che Cesena e Bari non ce la facessero a superare il primo esame della Covisoc era nell’aria per le gravi problematiche accusate dalle due società, ma che a loro si aggiungesse anche l’Avellino solo in pochi se lo aspettavano.
Ma andiamo con ordine.
Il Bari deve ricapitalizzare con 4,3 milioni di euro di denaro fresco ma il presidente Cosmo Giancaspro, nonostante le assicurazioni date, non è riuscito finora nell’intento di sanare la situazione se non quel versamento di 1,5 milioni di euro che portano l’esposizione ad oltre 3 milioni di euro oltre all’accollo per gli stipendi, con i fornitori e dipendenti e i mancati versamenti dell’Iva.
Per il Cesena la situazione è ancora più grave per la gran massa di debiti accumulati di cui una gran parte con l’Erario che non è riuscito a sanare per la mancata accettazione dei piani di ristrutturazione del debito da parte dell’Agenzia regionale dell’Entrate di Bologna.
Per l’Avellino non è ancora chiaro se la bocciatura sia dovuta alla mancata ricapitalizzazione del club oppure alla fideiussione che non presenta tutti i requisiti richiesti, ma quella della società irpina sembra essere una posizione meno grave.
Le tre società di B avranno tempo fino alle ore 18 di lunedì 16 luglio per sanare la situazione dopodiché la situazione verrà esaminata ancora dalla commissione che riferirà al Commissario Federale che il 20 di luglio sentenzierà ed ufficializzerà quale delle società avrà ottenuto la licenza nazionale, indispensabile per l’iscrizione al prossimo campionato di serie B.
Intanto, forse lunedì la Federazione ufficializzerà la graduatoria per il ripescaggio nell’eventualità di una vacanza di organico in serie B.