Dal fallimento imminente del 2017 , alla statalizzazione del 2022 , a un sogno che potrebbe materializzarsi nell’arco di 36 mesi circa.
La storia sulle montagne russe del Conservatorio Briccialdi è arrivata a un bivio decisivo. Ne ha parlato questa mattina la presidente del conservatorio ternano, Letizia Pellegrini, che ha gestito tutto questo tempo complicatissimo e alla fine ammette, “sono stanca”. La Pellegrini è giunta anche alla scadenza del suo mandato e quindi non sarà lei a gestire, eventualmente, le fasi di realizzazione di quello che a tutti gli effetti, se verrà finanziato, sarà il primo campus musicale italiano: “non ve ne sono altri”. Già da questo si capisce l’importanza di un tale progetto per la città di Terni.
E dove dovrebbe sorgere questo campus? Dovrebbe sorgere nei locali del CentroMultiMediale in piazzale Bosco. Dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, perché tutto è soggetto al finanziamento dell’opera da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca che ha riservato a un bando apposito per AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale) la somma di 100 milioni di euro. Il finanziamento chiesto dal Conservatorio ternano è di poco superiore ai 5 milioni di euro. L’esito del bando si saprà nei primi del 2024. Solo allora si potrà cominciare seriamente a pensare di trasferire il Briccialdi lì.
Ci sarebbero dei locali che, adeguatamente ristrutturati, potranno ospitare, aule per le lezioni, uffici, teatri per cerimonie ed esibizioni, una sala dedicata alle attrezzature di registrazione e video-diffusione , un auditorium aperto alla città e sale prova per grandi insiemi (banda, orchestra sinfonica, coro, classe di percussioni , una biblioteca organizzata per sezioni (anche discografica e multimediale) con postazioni di lettura e di ascolto; inoltre anche magazzini per strumenti, leggii, infrastrutture per produzione, un’aula magna, un’aula informatica, una mensa, una palestra, spazi per socializzare, “adesso gli studenti per socializzare devono scendere in strada”, e perfino una foresteria con delle camere e 25/30 posti letto da realizzare con fondi PNRR. Un progetto totalmente eco-sostenibile che andrebbe a incidere anche su una zona, attualmente degradata, quella tra Porta Spoletina, piazzale Bosco, via Lombardia, e l’area intorno alla stazione. Oltre a non buttare definitivamente nel cestino tutte le risorse pubbliche investite per il CMM che sarebbe a rischio abbandono (presto se ne andranno anche gli uffici della regione).
Inoltre il Briccialdi, con questa soluzione sarebbe molto più attrattivo anche per gli studenti. “Dalla scuoletta di Terni – ha rivendicato orgogliosamente Letizia Pellegrini – a primo Campus musicale d’Italia”.