“In merito alla notizia diffusa dagli organi di stampa di una persona deceduta la scorsa settimana all’ospedale di Spoleto, la Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha chiesto ai vertici regionali della Sanità di attivare tutte le forme di indagine interna previste dalla legge al fine di ricostruire celermente quanto accaduto ed individuare eventuali responsabilità e, nel caso di accertate inadempienze, adottare immediatamente i provvedimenti conseguenti”. E’ quanto si legge in una nota della presidente della regione in merito alla notizia della morte di un uomo di 70 anni colpito da infarto. Il fatto è ricostruito dal Messaggero. L’uomo sarebbe arrivato al pronto soccorso con un infarto in corso ma non in condizioni gravi, solo che nell’ospedale di Spoleto, nelle ore serali non è disponibile un cardiologo che avrebbe potuto effettuare una diagnosi più precisa. Dal San Matteo degli Infermi di Spoleto, quindi, si è pensato di trasferire il paziente al San Giovanni Battista di Foligno ma, siccome l’ospedale folignate era ultra carico di lavoro, essendo state giudicate non gravi le condizioni del paziente spoletino, è stato rifiutato il trasferimento. Il paziente è morto poco dopo.
“Quanto accaduto – afferma Thomas De Luca del Movimento 5 Stelle – è semplicemente inqualificabile. Non entriamo ovviamente nel merito di questioni mediche, ma è evidente che senza una guardia cardiologica h24 non può esistere alcun ospedale. Che se ne dica, senza cardiologo h24 non esiste Terzo Polo, non esiste la garanzia di una salute come fondamentale diritto per i cittadini del territorio. E questo episodio lo testimonia. Regione ed Asl non hanno più scuse: rimanere senza cardiologia h24 è semplicemente inaccettabile. Il tempo delle attese e dei ‘faremo’ è scaduto”. De Luca annuncia una interrogazione urgente nella prossima seduta del consiglio regionale.
Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario regionale del Pd, Tommaso Bori:”la Giunta Tesei – afferma Bori – è chiamata a garantire a tutti i cittadini il diritto alla salute, non a negarlo. I servizi pubblici vanno dunque potenziati, non tagliati. Non è accettabile che oltre 60 mila cittadini vengano lasciati senza cardiologia h24. Anche alla luce di questi fatti e tenendo bene a mente le dichiarazioni della Procuratrice regionale della Corte dei Conti, occorre una riflessione profonda sullo stato della sanità pubblica in Umbria targata Tesei e Coletto. Occorre intervenire urgentemente e seriamente, non basta chiedere tardivi approfondimenti a posteriori rispetto ad eventi tragici come quelli a cui stiamo giornalmente assistendo”.
Fu preso in carico dal cardiologo presente fino alle ore 22 il settantenne morto per infarto all’ospedale di Spoleto e gli esami a cui fu sottoposto diedero esito negativo. Lo specifica la direzione della Usl Umbria 2, comunicando di aver attivato un’indagine interna per verificare quanto accaduto il 23 febbraio scorso nella struttura spoletina.
Al momento – riferisce la stessa Usl – non vi è stato alcun interessamento della magistratura da parte dei familiari.
Da una prima sommaria indagine, “il paziente è giunto al pronto soccorso di Spoleto per riferito dolore toracico/epigastrico da quattro giorni. Il personale del 118 sin dal primo momento sull’ambulanza ha praticato un primo elettrocardiogramma che non ha diagnosticato alcun infarto in atto e, durante la permanenza, l’uomo è stato preso in carico dal cardiologo presente a Spoleto fino alle ore 22, che ha effettuato tutti gli esami di rito, negativi”.
Il paziente, spiega ancora la Usl, è stato monitorato e sono stati consultati sia i cardiologi di Foligno sia la Utic dell’azienda ospedaliera di Terni in seguito ad aumento “aspecifico” della troponina, i quali, valutando l’elettrocardiogramma, “hanno stabilito che non vi era indicazione a ricovero urgente presso un reparto specialistico”.