Chiude in positivo la stagione irrigua 2023 del Consorzio di Bonifica Tevere Nera. Sono oltre mille gli ettari serviti nei comuni di Terni, Narni e San Gemini; 100 quelli nella zona di Alviano, Baschi e Montecchio. Anche nel Lazio, nel comune di Castiglione in Teverina, sono stati irrigati circa 20 ettari.
Gli impianti hanno lavorato a pieno regime dal 1 maggio e si è registrato un aumento dell’irrigazione con sistemi a goccia da parte degli utenti del Consorzio di Bonifica Tevere Nera. Un segnale significativo in termini di risparmio idrico e di beneficio per le colture.
Sono poi iniziati i lavori di ampliamento della vasca in località Vallantica (San Gemini).
“Come per l’invaso di Quadrelletto (inaugurato nel giugno scorso) – spiega la direttrice dell’Ente, Carla Pagliari – sarà raddoppiato il volume, che passerà dal contenere 2.800 m3 di acqua a 5.000 m3”.
I lavori termineranno entro il prossimo maggio e il costo complessivo dell’opera è di un milione di euro (finanziamento del ministero dell’Agricoltura e Sovranità alimentare).
“L’invaso – continua la direttrice Pagliari – servirà una superficie di circa 180 ettari nella zona di San Gemini e Terni (Maratta) e sarà di fondamentale importanza anche per i tanti orti urbani che si trovano nel quartiere Gabelletta”.
Il Consorzio ha messo mano anche ai nuovi impianti di distribuzione irrigua degli invasi. Al termine dei lavori nella seconda vasca di Vallantica e in quella in corso di ampliamento, si riusciranno a servire 300 ettari di terreno per un investimento complessivo di 2 milioni e 100 mila euro.
“Gli impianti di distribuzione – dichiara il presidente del Consorzio, Massimo Manni – sono realizzati con sistemi all’avanguardia. L’utente e l’ente hanno la possibilità di monitorare costantemente i flussi d’acqua, contabilizzarla e gestirla direttamente tramite app. Tutto questo significa stare al passo con i tempi ed evitare il più possibile dispersione di acqua. I lavori che stiamo effettuando per potenziare gli invasi – conclude il presidente Manni – ci permettono di programmare un futuro idrico capace di contrastare al meglio l’emergenza siccità. Un rischio che il 2022 ci ha ricordato in maniera insistente e che purtroppo potrebbe ripresentarsi”.