La senatrice di Forza Italia Stefania Craxi ha partecipato oggi pomeriggio a Terni a una iniziativa pubblica organizzata dal Comitato per una “Giustizia giusta”. Tra i presenti il sindaco di Terni Leonardo Latini, assessori, ex assessori della giunta comunale.
“Il successo che sta avendo questa raccolta di firme per i Referendum – ha detto la Craxi – ci dice che i cittadini si sono resi conti di cosa è stata la giustizia in questi anni. Purtroppo in questo Paese il moralismo militante inoculato da certa sinistra ha fatto danni sul piano politico, sul piano sociale. Quel moralismo militante che prodotto il giustizialismo che ha sfornato delle leggi che fanno paura. A qualsiasi emergenza, in questi anni, il legislatore ha risposto non allargando la sfera dei diritti bensì allargando il numero dei reati.
Inoltre una giustizia lenta, che si misura in decenni, è già una ingiustizia e una sconfitta della politica, per questo è necessario dare la parola ai cittadini.
Questi Referendum – ha aggiunto Stefania Craxi – sono tesi a restituire alla giustizia il suo ruolo primario che è quello di un servizio reso a tutela delle ragioni del cittadino. La giustizia non può essere in alcun modo un’arma politica, la giustizia non può essere in alcun modo gestita da una sola parte. Pretendiamo dai magistrati – ha scandito la senatrice di Forza Italia – la loro responsabilità. Pagano tutti, il giornalista, il barista, un ristoratore, non si capisce perché i magistrati non pagano mai. Il Pm del caso Tortora – ha ricordato come esempio – ha fatto carriera. In generale è una corporazione che difende i propri privilegi: sul piano sociale hanno ottenuto tutto, l’automatismo della carriera, della pensione, dello stipendio, visto che hanno ottenuto tutto, quello che vogliono ora è il potere. Questi Referendum sono una grande occasione per riportare la giustizia nel suo alveo.
Non si tratta di fare i conti la magistratura – ha detto ancora Stefania Craxi – ci sono tanti magistrati seri, che fanno in silenzio un lavoro prezioso per questo Paese e che sono d’accordo con questi Referendum e spero che prima o poi qualcuno di loro si esponga. E questa volta il Parlamento dovrà rispettare la volontà popolare non come l’altra volta quando la responsabilità civile dei magistrati fu disattesa”.
Il Referendum sulla responsabilità civile dei magistrati si tenne nel 1987 e fu votato (quasi inutilmente), sull’onda delle polemiche per l’arresto del tutto immotivato di Enzo Tortora, dall’80% dei cittadini.
Abbiamo chiesto alla Craxi cosa pensa del fatto che i 5 Stelle (ma non solo loro) ritengono che i Referendum riporteranno in Parlamento politici già condannati. “Non mi occupo di quello che dicono i 5 Stelle”, è stata la sua risposta.