Ieri sera Stefano Parisi è stato a Terni dove ha partecipato a un dibattito organizzato da Sandro Froscianti in cui ha presentato il suo movimento politico “Energie per l’Italia”. Politico per caso, Stefano Parisi, dopo che Berlusconi (e tutto il centrodestra) lo avevano indicato come candidato sindaco di Milano da opporre a Beppe Sala, il candidato del centrosinistra che, poi, ha vinto le elezioni.
Un evento che “mi ha cambiato la vita – ha detto Parisi – visto che non avevo fatto politica fino a quel momento.E’ stata un’esperienza fantastica”.
Parisi non ha dubbi sul fatto che “un centrodestra a guida radicale non potrebbe governare”. Ecco, dunque, la necessità di una forze politica “liberale, europeista, per l’euro, anche su un euro da cambiare, in grado di riequilibrare il centrodestra e fare in modo che il centrodestra governi bene il paese, non bisogna denunciare i problemi ma risolverli”.
Parisi ha ribadito il suo no a promesse elettorali di difficile mantenimento come il reddito di cittadinanza o le pensioni a 1.000 euro per tutti e ha bocciato anche gli 80 euro che “andrebbero tolti. Vanno liberate le risorse pubbliche – ha aggiunto Parisi – bisogna fare in modo che quei soldi servano a fare ponti, autostrade, aeroporti, la rigenerazione urbana, a occuparsi dell’ambiente. Tutto questo mette in moto occupazione. Tutto questo farà diventare l’Italia più ricca”.
Sull’immigrazione Parisi ha detto che “non è un’emergenza ma un’epoca. Nel 2050 ci saranno 70 milioni di europei in meno e gli africani diventeranno 2 miliardi e mezzo. Il tema non può essere affrontato né con l’ipocrisia dell’accogliete, accogliete che è molto pericolosa né possiamo illuderci che questo fenomeno lo si fermi. Nel breve bisogna stringere le maglie e snellire le procedure di espulsione e coloro che vengono qui devono sapere che questo è un paese che ha radici giudaico-cristiane, che è uno stato laico, che ha la libertà della donna, che ha il diritto di famiglia, che crede nella libertà religiosa. Insomma, le nostre regole che devono rispettare”.