E’ stato in silenzio per diverse settimane mantenendo un ” profilo basso ” come amava definirlo, preferendo lavorare in silenzio per ricostruire una Ternana competitiva, per cercare di ricompattare una piazza attraverso tutti i particolari che fanno grande una società. Ecco, allora, Stefano Ranucci che sceglie il nuovo direttore sportivo, che convince Paolo Tagliavento a diventare un rossoverde a tutti gli effetti, che porta al settore giovanile Dino Pagliari, che si fa in quattro perché il Liberati diventi più accogliente con i nuovi seggiolini recanti la scritta Ternana e con altri lavori che lo rendano più confortevole e decide anche di rinnovare anche l’aspetto estetico del pullman, che nella sua nuova versione è piaciuto proprio a tutti.
E’ stato in silenzio anche il giorno del via ufficiale della stagione assistendo senza pronunciare parola, in fondo alla sala, alla conferenza stampa di De Canio e Pagni.
Insomma, si era persa anche l’abitudine al timbro di voce del presidente, al suo modo di raccontare le cose, qualche volta anche in modo scanzonato, spiritoso.
Nemmeno la cancellazione di Bari e Cesena erano stati sufficienti per farlo parlare a chi, come colui che sta scrivendo, lo ha tormentato nel ritiro del Grand Hotel Elite.
Da martedì sera, però, è venuta fuori tutta la sua rabbia, una rabbia mista a delusione, per la decisione del TFN. Da quel momento è diventato un leone, il presidente Ranucci; ha lasciato da parte il ” basso profilo ” ed ha iniziato una grossa battaglia per ribaltare quella sentenza che penalizza la Ternana e le società virtuose come quella di via della Bardesca che meriterebbero un altro trattamento da chi è deputato a far sì che le cose vengano svolte nella massima correttezza e rispetto delle regole.
Tutta la sua rabbia è venuta fuori nella conferenza stampa di giovedì pomeriggio quando le sue frasi, accorate e piene di risentimento per l’ingiustizia subìta, sono state sottolineate da applausi scroscianti dei tifosi presenti che, evidentemente, hanno capito che il numero uno di via della Bardesca non si rassegnerà alla decisione.
La carica di Ranucci sembra essere il propellente per tutto l’ambiente rossoverde che sta rispondendo con fermezza, istituzione comunale compresa con il sindaco Latini e l’assessore allo sport, Elena Proietti, in testa, all’ ingiustizia perpetrata ai danni della Ternana e delle altre società virtuose.
Ieri, venerdì, l’incontro con il sindaco, con gli avvocati del collegio difensivo, gli avvocati Massimo Proietti e Fabio Giotti, con i tifosi, con la stampa, un incontro casuale all’uscita dall’ufficio del primo cittadino, e, poi, ritorno a Cascia al fianco della squadra, di Gigi De Canio perchè Ranucci ha capito che questo è il momento di stare uniti, compatti per giocarsi tutti insieme le possibilità di ribaltare un verdetto ingiusto verso chi fa della correttezza la linea guida della propria gestione societaria.
L’ultimo suo appello, che è poi, soprattutto un ringraziamento per chi sta lottando con lui, perchè evidentemente Stefano Ranucci, sente vicino a sé la città, i tifosi e non, e lo ha scritto questa mattina in un messaggio che noi vi proponiamo integralmente di seguito.
“In questi giorni di “battaglia morale” in nome dei valori di giustizia e di equità, valori sacri e imprescindibili nello sport come nella vita, ho verificato per l’ennesima volta quanto Terni e la sua gente siano legati, in modo viscerale, ai colori della propria squadre del cuore.
Quella che si sta scatenando è una vera è propria “class action spontanea”, con un via vai continuo in sede di professionisti (ringrazio tra gli altri, scusandomi con le persone non citate, gli avvocati Massimo Carignani, Lorenzo Filippetti e Fabrizio Marini) e di semplici tifosi, tutti desiderosi di manifestare il loro sostegno (ringrazio con affetto anche i numerosi supporters giunti a Cascia) e di fornire utili consigli, in modo fattivo, reale ed incessante. Grazie all’Amministrazione comunale ed in particolare al sindaco Leonardo Latini e all’assessore Elena Proietti, così come all’on. Raffaele Nevi, al consigliere regionale Eros Brega e all’assessore regionale Fabio Paparelli. E’ proprio vero: l’amore per le Fere è trasversale, supera barriere e unisce. L’affetto e la vicinanza di Terni in ogni sua componente rappresentano per me e per la società che mi onoro di presiedere lo sprone principale ad andare avanti, fino in fondo, affinché si possa ottenere giustizia, a non mollare prima di aver raggiunto l’obiettivo. E tutto questo mi carica e mi emoziona allo stesso tempo”.
Stefano Ranucci