3 persone sono state arrestate nella notte al termine di lunghissimi interrogatori che si sono svolti nella caserma dei carabinieri di Stresa, nell’ambito delle indagini sul crollo della funivia che è costato la vita a 14 persone, fra le quali due bambini di 2 e 9 anni.
Si tratta del proprietario della “Ferrovie Mottarone”, Luigi Nerini, di un ingegnere direttore del servizio e del capo operativo del servizio.
Secondo la Pm Laura Carrera che ha disposto il fermo delle tre persone, loro hanno commesso “un gesto materialmente consapevole”. Il Procuratore capo di Verbania, Olimpia Bossi ha spiegato che sulla cabina precipitata è stata messa “la forchetta” ovvero il dispositivo che consente di disattivare il freno, e non è stata rimossa.
L’ analisi dei reperti ha permesso agli inquirenti di accertare che “la cabina precipitata presentava il sistema di emergenza dei freni manomesso”.
Lo ha spiegato ancora più precisamente il procuratore di Verbania secondo cui il ‘ forchettone’ , ovvero il divaricatore che tiene distanti le ganasce dei freni che dovrebbero bloccare il cavo portante in caso di rottura del cavo trainante, non è stato rimosso per “evitare disservizi e blocchi della funivia. Il sistema presentava delle anomalie e avrebbe necessitato un intervento più radicale con un blocco se non prolungato, consistente. Per ovviare a questo problema, gli operatori con il concorso e l’ avvallo e l’ assoluta consapevolezza del gestore e colui che era il responsabile dell’ impianto, non è stato rimosso questo dispositivo. E, nel momento in cui il cavo si è spezzato, il sistema di emergenza non è potuto entrare in funzione”.
Ancora il Procuratore di Verbania, sulle tre persone arrestate: ” sono “uno sviluppo consequenziale, molto grave e inquietante, agli accertamenti che abbiamo svolto. Nella convinzione che mai si sarebbe potuta verificare una rottura del cavo si è corso il rischio che ha purtroppo poi determinato l’ esito fatale”.
La Procuratrice Bossi ha poi aggiunto che la funivia “era da più giorni che viaggiava in quel modo e aveva fatto diversi viaggi” e che presentava “anomalie”, problemi “anche prima, quando veniva attivata solo per manutenzione o servizi che non comportavano il trasporto dei passeggeri”. Alla riapertura dell’impianto “questi incidenti si sono verificati con cadenza se non quotidiana comunque molto frequente. Erano stati richiesti ed effettuati interventi tecnici per rimediare ai disservizi, ma non erano stati risolutivi . Così si è pensato di rimediare”.
Infine si è appreso che sull’altra cabina non c’era il forchettone ma adesso si verificherà se era stato apposto anche su quella (e poi tolto). Si sta anche valutando la posizione di altre persone.
L’accusa nei confronti dei tre arrestati è di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e rimozione degli strumenti atti prevenire gli infortuni , aggravato dal disastro e dalle lesioni gravissime.
Procuratore e Pm hanno anche annunciato che questa mattina chiederanno la conferma del fermo e la misura cautelare per tutte e tre le persone ritenute responsabili della tragedia.