Un post di Michele Rossi sugli studios di Papigno ha avviato un dibattito istituzionale estemporaneo che ha coinvolto oltre il consigliere di Terni Civica, il consigliere 5 stelle Thomas De Luca e il vice sindaco Andrea Giuli.
Il post di Rossi verteva sul fatto che i cancelli degli studios risultano aperti.
Scrive Rossi: “Sarà la terza volta che denuncio che i cancelli dell’ingresso degli ex studios di Papigno sono spalancati. Chiunque può entrarci saccheggiando quel poco che è rimasto dei film lì realizzati ma sopratutto viste le condizioni di precaria stabilità dei capannoni mettendo a repentaglio la propria sicurezza senza dimenticare che è un sito altamente inquintato (SIN). All’interno dell’area sono abbandonati estintori e bombe gas elio oltre a un grandissimo quantitativo di scenografie in legno e carta pesta facilmente infiammabili. E’ una situazione intollerabile. Domani mi faccio sentire da chi di dovere.”
Risponde, fra gli altri, Thomas De Luca, 5 stelle: ” Peccato tu abbia ignorato il problema principale: è un sito contaminato.”
Interviene il vice sindaco Giuli: “Egregi, per gli Studios di Papigno purtroppo va avanti un annoso contenzioso tra Comune e Cinecittà-Istituto Luce. L’udienza si tiene in questi giorni visto che, per ora, una ipotesi di soluzione transattiva che era in campo e che sembrava fattibile non è andata in porto. Per quanto riguarda il Thyrus il progetto di restauro è pronto. Abbiamo scritto alla Sovrintendenza per il via libera e stiamo attendendo risposta.”
Replica Rossi: “Grazie Andrea… Su Papigno so tutto, ma perdonami questo non significa che debbano rimanere spalancate le porte… Mi aspetto domani una nostra bella lettera.”
Controreplica di Giuli: “Si certo, gli uffici preposti erano già stati allertati.”
Poi è un discorso a due