https://www.youtube.com/embed/pJVBdJ8u2RE, https://www.youtube.com/embed/nLndBpp0Yz0, https://www.youtube.com/embed/2FQdea-zSqE, https://www.youtube.com/embed/uOuuhrm4Uug
Piccioni.Piccioni.
A decine, sicuramente di più 100.Qualcuno si è spinto a dire che sono 200/300. Sono costretti a conviverci i residenti di alcuni palazzi di via dei Tulipani, a Terni.
Non sono bastate proteste e, risulta a Terni in Rete, anche denunce, per far desistere una signora che, da anni, continua , imperterrita, a dare da mangiare ai volatili.Che si affollano e si accalcano su davanzali, balconi, tettoie, sul marciapiede.Con tutto quel che ne consegue.
E’ un continuo ripulire gli escrementi, tutti i giorni, e non solo una volta.Anche d’estate si è costretti a tenere chiuse le finestre.Una situazione di grave disagio, dunque.
Colonie di piccioni che si spostano da un palazzo all’altro, come dimostrano i video girati dai residenti.
LA QUESTIONE E’ SERIA.
Del problema piccioni si occupò la giunta Di Girolamo nel maggio del 2016.Il loro contenimento era inserito in un contesto più ampio sul decoro urbano , la tutela della salute pubblica e l’igiene pubblica.
ECCO QUANTO PREVEDEVA LA DELIBERA 109 DEL 5 MAGGIO 2016, RELATIVAMENTE AI PICCIONI.
Attività di controllo della popolazione dei colombi urbani.
I metodi di controllo dovranno avere la massima efficacia, tale da permettere la riduzione programmata delle colonie. Interventi poco efficaci determineranno, al contrario, una aumento numerico delle popolazioni, favorendo una maggiore efficienza riproduttiva. In tali condizioni gli animali dotati di grande efficienza riproduttiva (una coppia di colombi può dare origini a 12 esemplari in un anno) possono validamente essere controllati intervenendo sulla loro riproduzione. L’attività potrà essere attuata attraverso le fasi ed azioni di: valutazione della consistenza della popolazione residente o afferente al territorio comunale; controllo dei siti di maggiore nidificazione; monitoraggio dei siti di maggiore frequentazione diurna; educazione culturale e sanitaria della popolazione residente, nel rispetto anche del dettato di specifiche ordinanze sindacali in materia; controllo farmacologico della riproduzione mediante l’impiego di prodotti alimentari a base di nicarbazina.
Non bisogna mirare alla eliminazione dei colombi liberi dalla città; l’obiettivo da raggiungere è il mantenimento in un numero tale da essere in equilibrio con l’ambiente urbano (densità stimata in circa 300/400 ind/Km2).
Per quanto sopra indicato è evidente che non esiste una sola metodologia valida per contenere una popolazione di piccioni ma vanno adottate più tecniche. Un metodo è quello delle misure indirette (es. ordinanze di divieto alimentazione colombi, posizionamento di dissuasori, chiusura siti di nidificazione ed eliminazione posatoi).
Le misure indirette – rilevavano i precedenti amministratori – hanno una elevata efficacia perché agiscono proprio sulla limitazione del cibo e dei siti di ricovero, cioè su quei fattori che predispongono alla crescita demografica. In particolare è considerata un’azione corretta la riduzione delle risorse alimentari, evitando distribuzioni di cibo non controllate o abbandoni di scarti alimentari. Perché tale misura sia efficace è necessaria la collaborazione di tutti i cittadini.
Appunto, sarebbe necessario ripeterlo alla signora in questione che nutre decine, centinaia di piccioni con il pane e gli scarti alimentari.
Il Comune di Terni – è ribadito nella delibera – intende attuare una serie di regole ed azioni (censimenti e monitoraggi, divieti di alimentazione colombi, posizionamento di dissuasori e chiusura siti di nidificazione, alimentazione medicata e prelievi mirati di uova, come da art. 42 del Regolamento Comunale approvato con D.C.C. n. 9 del 07.01.2013) e dare vita a specifiche iniziative per poter contenere l’innaturale incremento della popolazione dei colombi; in particolare si potrà agire contro la diffusa abitudine di dar da mangiare ai piccioni liberi per cui verrà esteso al centro abitato e ai centri storici minori il divieto di: somministrare o abbandonare volontariamente cibo ai colombi, con esclusione degli allevamenti dei colombi domestici e viaggiatori nei propri allevamenti.
I video parlano da soli e, ci assicurano, succede anche di peggio.E’ uno schifo.