I tagli al personale per l’assistenza agli anziani stanno creando notevoli problemi sia sul fronte dell’aiuto alla persona che sul fronte occupazionale.
Una situazione, questa che si è venuta a creare a Terni, che abbassa i livelli di attenzione nei confronti delle persone in grave stato di necessità, molto spesso con problemi di salute.
Una riduzione della cura che non si addice alla tradizione socio-sanitaria di questa città e alla sua storia di attenzione verso la terza età.
Sarebbe dunque, auspicabile, oltreché necessario che , dalla prossima annualità, vengano ripristinati quei livelli di assistenza necessari, sia per quanto riguarda le cure domiciliari per gli anziani non autosufficienti che il servizio presso il centro geriatrico Le Grazie.
Le riduzioni, in questi anni, sono state pesanti su tutti i fronti, arrivando a minare la dignità dei servizi stessi.
Il servizio di assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti, a dicembre 2013, all’inizio dell’appalto della USL2, prevedeva per i distretti 1 e 2 oltre 81 mila ore annuali, 1.500 ore settimanali, l’impiego di 50 operatori per una media di 31 ore lavorative. Lo scorso anno (2017), in seguito ad una costante progressione di tagli, le ore annuali sono scese a 48 mila e quelle settimanali a poco più di 900, con l’impiego di 45 operatori che lavorano appena 20 ore a settimana. Il dato di maggio 2018 è ancora più drammatico:sono state effettuate solo 853 ore settimanali.Siamo dunque difronte da una riduzione del 45% rispetto al dato iniziale.
La situazione, se possibile, è ancora più difficile al centro geriatrico Le Grazie. 5 anni fa l’appalto prevedeva 113 mila ore di assistenza articolata e 1.400 ore mensili per le attività del centro e laboratorio Alzheimer, con l’impiego di 68 operatori. Dal 2014 si è assistito a una progressiva riduzione del numero degli utenti. Nel 2016 ci sono state diverse chiusure di reparti per inagibilità dovuta agli eventi sismici e ad infiltrazioni di acqua. Nel 2017, con i lavori di ristrutturazione fermi, gli utenti rimasti sono soltanto 47, scesi ulteriormente a 42 (dato di maggio 2018).Appena 5 mila le ore mensili.Gli operatori sono soltanto 25 (44% in meno). Nella struttura Alzheimer la riduzione del personale è stata del 38%.
Tagli del tutto incompatibili con la presa in carico delle persone che avrebbero bisogno di assistenza continua.
E’ una situazione che va affrontata urgentemente dalla USL2 e della quale dovrà farsi carico anche la nuova amministrazione che si insedierà nelle prossime settimane.
Lo smantellamento della assistenza domiciliare che consente a tanti anziani di rimanere nelle proprie abitazioni senza gravare totalmente sul sistema socio sanitario così come la paralisi del centro Le Grazie sono urgenze non rinviabili, ne va della dignità delle persone.Nel momento più complicato e difficile della loro esistenza.