Con i limiti denunciati nel corso della finale contro la Juventus, fragilità difensiva, scarsa propensione alla costruzione del gioco e scarsa pericolosità offensiva oltre ad una condizione fisica sommaria, ma era prevedibile che con 22 giorni di preparazione non si potesse raggiungere livelli accettabili, la Ternana si prepara ad affrontare per il primo turno dei play off quella che in campionato è stata la bestia nera ovvero l’Avellino.
Quelle due sconfitte avranno pur insegnato qualcosa ai rossoverdi che, però, devono recuperare le energie spese nella finale e, soprattutto, reagire con forza alla delusione per la mancata conquista della Coppa Italia.
Ora sta a Gallo, a due giorni dal match, valutare chi far giocare ma è chiaro che la scelta deve cadere su elementi che stiano bene fisicamente perché il nome non conta. In campo, insomma, non si passeggia: si corre, ci si sacrifica per il compagno, per la squadra e non ci si va solo per onor di firma.
Dispiace dirlo, ma qualche giocatore è proprio fuori condizione e non merita di andare in campo perché non rappresenta al momento un valore aggiunto. Purtroppo.
E forse sul piano atletico ci sarà, crediamo, una minore differenza tra Avellino e Ternana proprio perché la squadra irpina ha iniziato ad allenarsi di squadra il 4 di giugno.
Da segnalare che in seguito alle ammonizioni riportate all’Orogel Stadium di Cesena sono stati squalificati Palumbo e Defendi che sconteranno la loro squalifica nella prossima stagione agonistica e sempre in Coppa Italia.
Sul fronte Avellino c’è da segnalare che la squadra domenica mattina è andata in pellegrinaggio al santuario di Montevergine e nel pomeriggio ha svolto un allenamento guidato Capuano, ripresosi dal malore accusato sabato pomeriggio.
Unico assente il portiere Dini, infortunatosi al tendine di Achille, e che non sarà presente nemmeno nella sfida di mercoledì al Liberati. Calcio di inizio fissato per le ore 20,30.