Lo aveva annunciato lui stesso, ieri pomeriggio con un video, che avrebbe cancellato il suo profilo Instagram. L’ha detto e l’ha fatto.
Stefano Bandecchi, il vulcanico presidente della Ternana, è sparito dal social network. Se lo cercate non lo troverete più.
Da questa mattina se digitate Bandecchi escono fuori altri nomi ma non il suo.
Lui stesso è stato travolto da quel mezzo che, fin quando vanno bene le cose, gonfia il numero dei followers poi però, quando le cose non vanno più bene, ti espone alle critiche, agli insulti, agli sberleffi, ai consigli non richiesti. Inevitabilmente.
Lo doveva sapere bene Bandecchi, da esperto imprenditore quale è. E lo facevamo più combattivo. Arrendersi così non è da lui.
Così come doveva sapere che l’uso continuo dei videomessaggi, alla fine, l’avrebbe travolto perché poi ognuno commenta come vuole, sentenzia, offende, giudica.
E’ la dura legge della Rete. Vale per Bandecchi, vale per tutti coloro che si espongono con il loro pensiero.
Vale pure per noi poveri operatori dell’informazione massacrati con epiteti più o meno volgari, un giorno sì e l’altro pure.
D’altra parte ognuno si esprime per quello che è. Questo è il bello (o il brutto) della democrazia della Rete.