Ha rischiato grosso la squadra rossoverde, ma alla fine è riuscita ad incamerare la sua quinta vittoria casalinga.
Quanta fatica, però!
Un primo tempo strabiliante, un gioco da stropicciarsi gli occhi, tante occasioni da gol fallite per un soffio, qualcuna anche per la bravura del portiere avversario, con un arbitraggio da dimenticare a tutti gli effetti con D’Ascanio di Ancona che in due circostanze nitide, nette non ha concesso due sacrosanti rigori.
Poi, il gol, ancora di Ferrante, con una cannonata dai 20 metri che ha sorpreso Pini.
Il giusto premio per una squadra che ha messo in mostra un bel gioco, fraseggiato, organizzato, con ritmi elevati ed una intensità notevole che ha stordito i gialloblù di Calabro che spesso, per fermare i rossoverdi hanno usato la forza, l’intervento duro. Basta andarsi a rivedere le immagini per constatare il trattamento riservato a Furlan proprio nella parte iniziale del match.
Poi, nella ripresa un’altra Ternana, un’altra squadra che forse ha pagato lo sforzo del primo tempo in cui ha speso preziose energie e che ha commesso l’errore di indietreggiare il suo baricentro non riuscendo più a contrastare alta l’inizio dell’azione degli avversari.
Momenti brutti per la formazione di Gallo che provava a rinforzare il centrocampo con Defendi ma gli effetti non erano sufficientemente positivi. La Viterbese continuava a guadagnare campo anche se non creava occasioni pericolose dalle parti di Tozzo.
Quasi increduli si assisteva ad una prova letteralmente contrastante con quanto visto nel primo tempo fino allo sgomento, alla delusione per il pari della Viterbese, propiziato dall’ennesimo calcio di rigore negato dall’arbitro per un netto fallo di mano in area di De Giorgi e con la micidiale ripartenza che portava Volpe al gol del pari.
La rabbia, la delusione spingeva i rossoverdi a reagire e tentare, nei 10 minuti finali, di tornare nuovamente in vantaggio.
Gallo tentava la mossa disperata: inseriva Vantaggiato e Damian e in piena fase di recupero era proprio il numero 10 a stordire gli avversari con il gol della vittoria.
Il Dio del pallone, questa volta, dall’alto ha capito che chi meritava la vittoria era la Ternana e per perdonare i gravissimi errori di D’Ascanio, l’arbitro, lasciava che i rossoverdi portassero a casa meritatamente l’intera posta in palio.
Qualche considerazione finale, però, va fatta per guardare in faccia la realtà ovvero si dovrà trovare il modo e la maniera di essere più efficaci sui calci piazzati, sui calci d’angolo, che quasi mai vengono sfruttati in modo fruttuoso, e migliorare la fase difensiva visto che contro la Viterbese, relativamente al secondo tempo perché nella prima frazione gli ospiti non hanno mai superato la metà campo, troppo spesso la squadra è apparsa timorosa, titubante e in apprensione. Siamo i primi a sapere che durante la settimana ci si lavora alacremente ma evidentemente non basta ancora. E in conclusione, lasciatecelo dire, della partita di ieri sera non ci si deve ricordare solo del brutto ed incolore secondo tempo ma anche, e soprattutto, del primo quando è stata in campo una magnifica, sontuosa Ternana, sorretta e tenuta per mano da un Palumbo sempre più sorprendente.