Nella foto la Ternana 74/75
La scomparsa di Clarissa ha commosso i rossoverdi che hanno avuto il piacere di conoscerla e di condividere con lei tanti anni di avventure in rossoverde.
” Ho appreso della sua scomparsa – confessa Gianni Masiello – da mia moglie di mattina presto. Sono rimasto esterrefatto perche a Clarissa ero particolarmente legato. È una donna che ho apprezzato per la sua bontà; una persona che ci ha voluto bene, che trattava noi giocatori come dei figli.
A lei ero davvero molto affezionato, una seconda mamma per me. Avevo l’abitudine- ricorda Maso – di andare al campo un’ora prima dell’inizio dell’allenamento e molto spesso mi fermavo a parlare con lei delle cose più disparate. Sul piano lavorativo, poi, conlude Masiello, era un portento. La voglio ricordare con quell’ago in mano che rammendava, cuciva ora una maglia, ora un calzettone o un pantaloncino. Purtroppo se ne è andato con lei un’altro pezzo di storia della Ternana.”
E di Clarissa conserva un ottimo ricordo anche Nicola Traini e quando gli comunichiamo la sua scomparsa rimane di stucco perchè non ne era assolutamente al corrente.
” Sono rientrato ora dalle Marche e non conoscevo la triste notizia. Sono particolarmente scosso e provo la stessa sensazione di quando perdi una persona cara, un familiare. Clarissa era parte integrante del nostro lavoro e nel gruppo aveva la stessa importanza dell’allenatore, del presidente.
Era sempre presente, Clarissa, sempre prodiga di consigli che, per noi che eravamo giovani, volevano essere di stimolo per far bene il nostro lavoro. Clarissa era gioviale; con lei si scherzava ed aveva sempre la parola giusta per risollevarci il morale nei momenti più difficili. Sul lavoro, poi, non aveva un attimo di pace: in quei tempi non c’erano tutti i comfort odierni e la ricordo spesso intenta a lavare e stirare con quella sua aria instancabile. La ricorderò sempre con grande affetto.”
Anche Pietro Biagini ha conosciuto Clarissa nei suoi anni di milizia rossoverde e sapere della sua scomparsa è stato come un fulmine a ciel sereno.
” Non la incontravo da diverso tempo e più volte mi sono ripromesso di telefonarle. Ed ora ho il rimorso di non averlo fatto. Le avrebbe sicuramente fatto piacere perchè lei era molto attaccata a noi giocatori. Era una donna cordiale, educata, che stava sempre al suo posto ed era anche generosa e pronta a venire incontro alle esigenze di noi ragazzi. Capitava spesso, ad esempio, che essendo molto brava nel cucire noi gli affidavamo qualche lavoretto da fare e lei con il suo sorriso e la sua battuta esaudiva quelle che erano le nostre richieste. Lei e Silvano Succhiarelli, anche lui scomparso qualche anno fa, erano i nostri angeli custodi, figure importantissme nell’organigramma e nelle funzioni che svolgevano nella Ternana di allora.
Aveva un solo difetto, Clarissa, ovvero fumava tante, troppe sigarette. Al funerale- conclude Biagini – voglio esserci perchè Clarissa merita di essere salutata con tanto affetto, quello stesso affetto che lei ha riversato su di me e sui miei compagni di squadra in quei cinque miei importantissimi anni di milizia in rossoverde. ”
C’è poco da aggiungere alle parole di Masiello, Traini e Biagini se non la personale amarezza di non averla salutata in tempo utile e la sottolineatura di un segno distintivo del modo di essere di Clarissa ovvero la sua generosità e la sua semplicità, doti umane che l’hanno fatta apprezzare a chi ha avuto il piacere di conoscerla.